La disparità salariale di genere, nota anche come gender pay gap, rappresenta una delle questioni più complesse e radicate nel contesto lavorativo italiano. Questo fenomeno non solo incide sulle retribuzioni immediate, ma ha anche effetti a lungo termine sulle opportunità di carriera e sulla sicurezza economica delle donne. Negli ultimi anni, la situazione economica delle donne in Italia ha mostrato segni di criticità, con un incremento delle difficoltà tra il 2023 e il 2024. Un recente studio condotto da Eurispes mette in luce le sfide quotidiane che molte donne devono affrontare a causa di questa disparità.
La difficoltà economica delle donne: dati allarmanti
Secondo l’indagine di Eurispes, solo una donna su quattro è riuscita a risparmiare negli ultimi anni, mentre il 57% delle intervistate ha dichiarato di avere difficoltà a coprire le spese quotidiane. Questo scenario evidenzia una realtà preoccupante, in cui quasi il 60% delle donne fatica ad arrivare a fine mese. Le spese più gravose per le donne italiane riguardano beni essenziali, con il 44,3% delle intervistate che ha segnalato difficoltà nel pagamento dell’affitto. Anche le bollette e le utenze rappresentano una fonte di stress economico, con il 31,9% delle donne che ha dichiarato di avere problemi a far fronte a queste spese. Inoltre, il 28,7% delle donne ha trovato impegnativo il pagamento del mutuo, mentre il 28,4% ha difficoltà a sostenere i costi delle cure mediche. Questi dati dimostrano chiaramente come la disparità salariale influisca non solo sulle finanze, ma anche sulla salute e sul benessere delle donne.
Le soluzioni adottate: ricorso a sostegni esterni
In un contesto di crescente instabilità finanziaria, molte donne si sono trovate costrette a cercare aiuti economici esterni. L’indagine ha rivelato che il 32,9% delle donne ha chiesto supporto economico alla propria famiglia di origine, evidenziando come i legami familiari possano fungere da rete di salvataggio in tempi difficili. Altri gruppi di supporto, come amici e colleghi, hanno assistito il 15,7% delle donne. Inoltre, un altro 15,7% ha optato per prestiti bancari, mentre il 13,9% ha cercato aiuto da privati, con il rischio di incorrere in situazioni di usura. La situazione si complica ulteriormente con oltre il 21% delle donne che ha tardato nel pagamento delle tasse, un chiaro segnale di come le difficoltà economiche possano influenzare anche gli obblighi fiscali.
Strategie di risparmio: rinunce e compromessi
Per far fronte a questa situazione, molte donne hanno adottato strategie di risparmio che riflettono la precarietà della loro condizione economica. Tra queste, il 33,1% ha scelto di pagare alcuni servizi in nero, come ripetizioni scolastiche e assistenza domiciliare, per risparmiare. Inoltre, quasi il 40% delle donne ha rinunciato a una baby sitter, mentre il 20% ha fatto a meno di una badante. Queste scelte evidenziano come le difficoltà finanziarie influenzino la gestione familiare e l’assistenza ai propri cari. Per sostenere gli acquisti, il 41,7% delle donne ha optato per rateizzare le spese, utilizzando anche piattaforme digitali che offrono la possibilità di pagare senza interessi.
Tornare a vivere con la famiglia: una scelta obbligata
Un dato significativo emerso dall’indagine riguarda il ritorno di molte donne a vivere con la propria famiglia d’origine, una scelta fatta dall’11,3% delle intervistate. Questa decisione rappresenta una strategia per ridurre i costi abitativi e riorganizzare le risorse economiche, ma indica anche una rinuncia all’autonomia personale. Molte donne si trovano a dover affrontare questa situazione non come una scelta, ma come una necessità dettata dalle circostanze economiche.
Un quadro complesso e preoccupante
Le informazioni fornite dall’indagine Eurispes delineano un quadro allarmante, in cui la vulnerabilità economica delle donne non è solo il risultato di difficoltà temporanee, ma riflette disuguaglianze strutturali e politiche inadeguate. L’indagine ha anche esplorato aspetti come il benessere psicologico e la percezione dei ruoli di genere, dimostrando come le difficoltà economiche siano intrecciate con altri aspetti della vita quotidiana. È chiaro che, mentre alcune donne riescono a trovare soluzioni creative per affrontare le sfide finanziarie, molte altre rimangono intrappolate in una condizione di precarietà che limita le loro possibilità di pianificazione e crescita. La strada da percorrere per garantire un accesso equo a risorse e opportunità è ancora lunga, e richiede un impegno collettivo per migliorare la sicurezza e la dignità delle donne nel mondo del lavoro.