Ipotesi di nuova rottamazione delle cartelle: il commento dell’Unione giovani commercialisti

La rottamazione delle cartelle e la pace fiscale suscitano dibattiti tra i giovani commercialisti, che avvertono dei rischi di abitudine al non pagamento delle tasse e della necessità di riforme nel sistema fiscale.
Ipotesi di nuova rottamazione delle cartelle: il commento dell'Unione giovani commercialisti Ipotesi di nuova rottamazione delle cartelle: il commento dell'Unione giovani commercialisti

L’argomento della rottamazione delle cartelle e della pace fiscale continua a far discutere nel panorama economico italiano. Francesco Cataldi e Federico Giotti, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Unione Nazionale Giovani Commercialisti , esprimono le proprie considerazioni su questa eventualità, sottolineando come la misura possa offrire un importante sostegno a molti contribuenti in difficoltà. A fronte di ciò, emerge anche un tema cruciale: la regularità nell’utilizzo di simili strumenti potrebbe influenzare negativamente la propensione al pagamento delle imposte da parte di alcuni soggetti.

L’effetto delle misure straordinarie sulla riscossione fiscale

Cataldi e Giotti mettono in luce una problematica rilevante: l’uso frequente di misure straordinarie come la rottamazione delle cartelle rischia di instaurare un’abitudine che disincentiva il pagamento regolare delle tasse. Secondo loro, la speranza di un nuovo provvedimento può creare una sorta di aspettativa che porta i contribuenti a posticipare i pagamenti, aumentando così la necessità di misure straordinarie nel tempo. “Questa sistematicità”, affermano, “è un segnale allarmante che indica la necessità di una riconsiderazione dell’intero sistema di riscossione fiscale, partendo dalle fondamenta”.

Il contesto attuale è caratterizzato da una crescente insoddisfazione riguardo alla gestione fiscale. Per i giovani commercialisti, il ricorso ripetuto a misure come la rottamazione delle cartelle potrebbe evidenziare lacune profonde nel sistema di riscossione. “Non si tratta solo di un evento isolato”, spiegano, “ma di un’indicazione che qualcosa nel sistema non funziona come dovrebbe”.

I dettagli sulle precedenti misure di risanamento

Esplorando il tema della rottamazione, il vicepresidente dell’Unione Nazionale Giovani Commercialisti sostiene che negli ultimi cinque anni ci sono stati vari interventi legislativi in questo campo. Tra questi, uno dei più significativi è quello previsto dal “Decreto Sostegni” , dove è stato previsto lo stralcio dei debiti fino a 5 mila euro per i carichi affidati all’Agente della Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010.

Un’altra iniziativa importante è rappresentata dalla Legge 25/2022, che ha riammesso alla “Rottamazione-ter” quei contribuenti che non erano in regola con i pagamenti delle rate scadute nel 2020 e 2021. Le ulteriori scadenze fissate hanno bringato un rinnovato interesse su come gestire i debiti fiscali, rendendo questa occasione particolarmente significativa per milioni di contribuenti. Inoltre, la rottamazione quater, come previsto dalla L. 197/2022, ha ampliato l’accesso alla rottamazione per i carichi affidati all’Agente della Riscossione fino al 30 giugno 2022.

Il ruolo dei commercialisti in caso di nuova rottamazione

In un eventuale nuovo scenario di rottamazione, i giovani commercialisti si dichiarano pronti a supportare i loro clienti. La loro funzione, infatti, non si limita solo a fornire informazioni, ma si estende alla valutazione della situazione fiscale e all’eventuale adesione alla nuova misura. “Siamo qui per aiutare i nostri clienti nello svolgimento di questa complessa procedura”, spiegano. Tuttavia, Cataldi e Giotti avvertono che qualsiasi attività legata a questa nuova misura rappresenta un onere aggiuntivo per gli studi professionali, da remunerare adeguatamente.

“È fondamentale che si comprenda che il lavoro dei commercialisti ha un costo”, affermano, “e che assumere responsabilità in un ambito già complicato come quello della riscossione non deve diventare una scusa per giustificare l’inefficienza del sistema”. Secondo la loro opinione, una gestione seria ed efficiente della cosa pubblica è un obiettivo che deve essere perseguito da tutti, sia dai contribuenti che dagli organi preposti alla gestione delle entrate statali. In questo contesto, il ruolo dei professionisti sarà cruciale per facilitare un rapporto corretto e trasparente tra il fisco e i cittadini.