Italia in fondo alla classifica europea per occupazione: giovani e donne i più colpiti

Nel quarto trimestre del 2024, il tasso di occupazione in Italia si attesta al 62,2%, con un preoccupante divario rispetto all’Unione Europea, colpendo in particolare donne e giovani.
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Italia in fondo alla classifica europea per occupazione: giovani e donne i più colpiti - unita.tv

L’Italia si trova in una posizione critica nel contesto europeo per quanto riguarda il tasso di occupazione. I dati più recenti di Eurostat, relativi al quarto trimestre del 2024, evidenziano un divario significativo rispetto alla media dell’Unione Europea, con particolare riferimento a giovani e donne. Nonostante alcuni miglioramenti marginali, le disuguaglianze rimangono evidenti, rivelando problematiche strutturali nel mercato del lavoro italiano.

Un mercato del lavoro in difficoltà

Secondo le statistiche di Eurostat, il tasso di occupazione in Italia ha raggiunto il 62,2% nel quarto trimestre del 2024. Questo valore, sebbene in lieve aumento rispetto all’anno precedente, è ancora lontano dalla media europea, che supera il 70%. La differenza di quasi nove punti percentuali mette in luce le difficoltà persistenti che il Paese affronta nel migliorare l’accesso al lavoro in modo sostenibile. Questa situazione colpisce in modo particolare diverse categorie sociali, tra cui le donne e i giovani, che si trovano ad affrontare ostacoli significativi per entrare nel mercato del lavoro.

Le problematiche strutturali del mercato del lavoro italiano sono molteplici. Tra queste, la difficoltà di conciliare vita lavorativa e familiare gioca un ruolo cruciale. Molti lavoratori, in particolare le donne, si trovano a dover gestire le responsabilità familiari senza il supporto di infrastrutture adeguate, come asili nido e servizi per l’infanzia. Questa mancanza di supporto rende difficile per le donne mantenere un’occupazione stabile e competitiva, contribuendo così a un tasso di occupazione complessivamente basso.

Le donne lavorano sempre meno e il divario con l’Europa cresce

Il tasso di occupazione femminile in Italia è particolarmente preoccupante, attestandosi al 53,1%. Questo dato è ben al di sotto della media europea, che si avvicina al 66,3%. La differenza di 13,2 punti percentuali è aumentata rispetto al 2023, evidenziando un rallentamento nei progressi verso l’uguaglianza di genere nel lavoro. La situazione è ancora più critica per le donne nella fascia di età compresa tra i 25 e i 54 anni, dove il tasso di occupazione è del 64,6%, rispetto al 77,8% della media europea.

Le difficoltà che le donne italiane incontrano nel conciliare lavoro e famiglia sono amplificate dalla carenza di servizi adeguati. La mancanza di asili nido e di scuole a tempo pieno rappresenta un ostacolo significativo, impedendo a molte donne di accedere e rimanere nel mercato del lavoro. Questo scenario non solo limita le opportunità professionali per le donne, ma ha anche un impatto negativo sull’economia complessiva del Paese, riducendo la forza lavoro disponibile e aumentando il divario di genere.

Gli uomini reggono meglio, ma restano indietro

Se da un lato il tasso di occupazione maschile è più elevato rispetto a quello femminile, dall’altro gli uomini italiani non riescono a colmare il divario con i colleghi europei. Attualmente, il 71,3% degli uomini italiani è occupato, mentre la media dell’Unione Europea si attesta al 75,4%. Nella fascia di età tra i 25 e i 54 anni, il gap si riduce leggermente, con l’84,4% degli uomini italiani occupati rispetto all’87,5% della media europea.

Nonostante una maggiore propensione degli uomini a rimanere nel mercato del lavoro, anche loro affrontano sfide significative. La precarizzazione dei contratti e la scarsità di posti di lavoro qualificati rappresentano problemi rilevanti. Queste difficoltà non solo influenzano la stabilità lavorativa, ma contribuiscono anche a un clima di insicurezza economica che colpisce l’intera popolazione lavorativa.

I giovani restano fuori dal mercato del lavoro

La situazione più allarmante riguarda l’occupazione giovanile. Tra i 15 e i 24 anni, solo il 19,2% dei giovani italiani è attualmente occupato, un dato che si discosta notevolmente dalla media europea, che si attesta al 34,8%. Questo divario in continua espansione riflette le difficoltà di accesso al mercato del lavoro per i giovani italiani, costretti spesso a entrare nel mondo del lavoro in età più avanzata rispetto ai loro coetanei europei.

Le opportunità professionali per i giovani sono limitate, e molti di loro si trovano a dover accettare contratti precari e mal retribuiti. Questa situazione non solo ostacola la costruzione di un futuro lavorativo solido, ma contribuisce anche a un rallentamento generale della crescita economica del Paese. La mancanza di prospettive lavorative stabili per i giovani rappresenta una sfida cruciale per l’Italia, che deve affrontare la questione della disoccupazione giovanile con urgenza e determinazione.