L’argomento delle nomination dei presidenti delle Autorità portuali è tornato sotto i riflettori nelle ultime settimane, con il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, che ha espresso l’importanza di un’intesa strategica con la Regione Puglia e gli altri enti territoriali. Durante una visita ufficiale al porto di Taranto, Rixi ha ribadito l’intenzione di procedere alle nomine solo dopo aver stabilito obiettivi chiari e una selezione adeguata dei presidenti.
La questione delle nomine e le intese necessarie
Il Viceministro Rixi ha sottolineato che le nomine dei futuri presidenti delle Autorità portuali dovranno essere il frutto di un accordo consapevole con la Regione Puglia. “È fondamentale che si raggiunga un’intesa non solo con la Regione, ma anche con i diversi territori delle altre Autorità portuali coinvolte”, ha dichiarato. Questo approccio è mirato a garantire una gestione efficace e condivisa delle portualità pugliesi, tenendo conto delle specificità locali e delle esigenze di sviluppo. Durante l’incontro con il governatore Emiliano, si è fatto il punto sulla situazione delle Autorità portuali in Puglia per gettare le basi di una collaborazione più fruttuosa.
L’incontro al porto di Taranto
La visita al porto di Taranto ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra Rixi e le principali autorità locali. Presenti all’incontro anche figure chiave come il presidente dell’Autorità portuale del Mar Ionio, Sergio Prete, il prefetto di Taranto, Paola Dessì, ed il sindaco Melucci. La presenza di rappresentanti delle forze dell’ordine e dei vertici di Confindustria e della Camera di Commercio ha evidenziato l’attenzione istituzionale verso le questioni portuali. Rixi ha evidenziato l’importanza di rimarcare un sistema integrato che favorisca lo sviluppo di traffico internazionale, superando la logica di un mero trasferimento di traffico tra scali italiani.
Riforme e strategia complessiva
Rixi ha anche chiarito come non ci sia l’intenzione del governo di portare avanti la riforma prima delle nomine. “Quest’anno, rinomineremo praticamente tutte le autorità del sistema portuale nazionale, eccezione fatta per Ancona e Catania“, ha specificato. L’intenzione è quella di costruire un’opera di ristrutturazione del sistema che non solo ristrutturi le nomine, ma crei anche una gestione centralizzata delle strutture portuali. La riforma è vista come un’opportunità per dare nuova vita agli scali italiani, rendendoli estremamente competitivi sia a livello europeo che mondiale.
Obiettivi futuri e sviluppo sostenibile
La visione espressa dal Viceministro riguarda l’esigenza di un sistema-Italia in grado di attirare nuovo traffico internazionale, piuttosto che limitarsi a spostare il traffico già esistente tra porti nazionali. L’obiettivo è creare una piattaforma portuale robusta che possa affrontare le sfide del mercato globale. Rixi ha concluso sottolineando l’urgenza di adottare una strategia coerente e lungimirante in grado di promuovere un rafforzamento complessivo del settore portuale italiano.
Con una gestione e una visione condivisa, si mira a prevenire le inefficienze del passato e a realizzare un portuale italiano sempre più competitivo.