Crisi politica in Austria: fallisce l’alleanza di Herbert Kickl con i popolari

La crisi politica in Austria si aggrava dopo il fallimento di Herbert Kickl nel formare un governo, con possibili elezioni anticipate e scenari incerti per il futuro del Paese.
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In Austria, la crisi politica si intensifica dopo il naufragio del tentativo di Herbert Kickl, leader del Partito della Libertà , di formare un governo a seguito delle elezioni del settembre scorso. Concludendo i colloqui con il Partito Popolare Austriaco senza alcun accordo, ora la situazione volta verso un potenziale ritorno alle urne, un’esigenza sempre più urgente considerando il difficile panorama politico del Paese.

Il fallimento delle trattative

Le trattative tra Kickl e l’Övp, guidato da Christian Stocker, hanno subito un notevole ostacolo fin dal principio, a causa delle differenze di posizione su questioni fondamentali come lo Stato di diritto e l’orientamento europeo. Il desiderio di Kickl di ottenere il controllo su ministeri chiave, tra cui quelli delle Finanze e dell’Interno, ha ulteriormente complicato la situazione. Nonostante vari tentativi di mediazione e compromessi, alla fine la risposta è stata negativa. In una lettera inviata al presidente austriaco Alexander Van der Bellen, Kickl ha dichiarato la sua resa, evidenziando il fallimento dei colloqui.

Stocker, dal canto suo, ha contestato la gestione delle trattative da parte di Kickl, rendendolo responsabile della crisi, mentre il clima che si respirava ai tavoli di discussione rasentava la tensione. L’idea di formare una coalizione stabile si è dimostrata un compito arduo, portando all’attuale incertezza politica.

I possibili scenari futuri

Adesso il destino del governo austriaco è nelle mani di Van der Bellen, il quale dovrà prendere decisioni cruciali per il futuro politico del Paese. Le possibilità sono diverse, ma tutte presentano sfide significative. Una nuova alleanza potrebbe essere formata con i Socialdemocratici o i Liberali , ma la fragilità della maggioranza rende qualsiasi intesa complicata e a rischio di instabilità.

Non si può escludere nemmeno l’ipotesi di un governo tecnico, simile a quello instaurato nel 2019 con Brigitte Bierlein, ma anche in tal caso sarebbe necessaria un’adeguata maggioranza parlamentare per garantire il funzionamento efficace dell’esecutivo. Altrimenti, si prospetta la possibilità di un governo minoritario sostenuto dall’Övp, da realizzarsi attraverso intese con altri partiti.

La strada verso nuove elezioni

Con ogni probabilità, il panorama austriaco potrebbe sorprendere con un ritorno alle urne, un’opzione, questa, sempre più discussa. Le elezioni anticipate, che non si svolgerebbero entro giugno 2025 a causa delle procedure necessarie, rischiano di rivelarsi un’arma a doppio taglio. Se l’Fpo avesse successo, il rischio sarebbe che la situazione non migliori, portando a una coalizione instabile.

Esaminando i vari scenari, gli analisti indicano che l’Övp potrebbe allearsi con i Neos, ricevendo qualche supporto esterno da parte dello Spo o dei Verdi. Tuttavia, questa alleanza non sarebbe immune dal ricatto delle opposizioni, che potrebbero ostacolare l’operato del governo. In sostanza, la situazione è complessa e incerta, e Van der Bellen dovrà agire con attenzione per guidare il Paese verso una possibile stabilità, mentre i cittadini osservano i movimenti politici con preoccupazione.