Intitolazione di una piazza a Norma Cossetto a Città Sant’Angelo: una commemorazione controversa

La cerimonia di intitolazione della piazza a Norma Cossetto a Città Sant’Angelo ha suscitato dibattiti politici e sottolineato l’importanza della memoria storica legata all’esodo istriano e alle vittime delle foibe.
Intitolazione di una piazza a Norma Cossetto a Città Sant'Angelo: una commemorazione controversa Intitolazione di una piazza a Norma Cossetto a Città Sant'Angelo: una commemorazione controversa

La cerimonia di intitolazione della piazza di via Salara a Norma Cossetto, avvenuta oggi a Città Sant’Angelo, ha attratto l’attenzione di autorità locali e nazionali, mentre une parte della politica ha sollevato polemiche sul significato dell’evento. Presenti alla cerimonia, il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, insieme al presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, al parlamentare Guerino Testa, e alla presidente dell’Associazione Nazionale Giuliano Dalmati di Pescara, Donatella Bracali. L’intitolazione ha stimolato dibattiti accesi in città, mettendo in luce differenze di opinioni all’interno della comunità.

La figura di Norma Cossetto e il suo significato

Norma Cossetto è ricordata per essere una giovane italiana che ha vissuto durante il drammatico periodo dell’ideologia fascista e le conseguenze devastanti della guerra. Sospiri ha sottolineato l’importanza di questa intitolazione non solo in onore della studentessa ma anche come riconoscimento per tutte le vittime del tragico esodo degli italiani dall’Istria. La cerimonia è stata descritta come un’opportunità per colmare un “vuoto” nel contesto della memoria storica italiana, specialmente in una città che ha dato i natali a Mario Di Racca, simbolo del dramma storico legato all’esodo.

Sospiri ha ribadito che la commemorazione non ha connotazioni eversive, ma mira a riportare alla luce una parte della storia spesso dimenticata. L’intitolazione vuole servire da catalizzatore per un dialogo più aperto e consapevole sull’importanza della memoria collettiva in Italia, specialmente riguardo a capitoli dolorosi come quello delle foibe.

Polemiche e reazioni alla commemorazione

La scelta di intitolare una piazza a Norma Cossetto ha sollevato interventi critici da parte di alcuni esponenti dell’opposizione. Sospiri ha definito queste critiche come “sterili polemiche politiche”, affermando che esse non riflettono il significato profondamente umano e memoriale della cerimonia. Richiamandosi alle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Sospiri ha evidenziato come le “foibe e gli infoibati” siano terminologie rimaste a lungo nell’ombra, sostenendo che il momento di commemorazione serve proprio per dare voce a quelle storie ignorate.

Il clima di tensione ha spinto i membri dell’amministrazione a ribadire che ogni tentativo di vandalizzare la piazza sarà contrastato e ripristinato. L’inaugurazione di oggi si è trasformata in un punto di riferimento per la diffusione della memoria collettiva e la valorizzazione della storia locale, aprendo la strada a un dialogo più inclusivo.

L’importanza della memoria storica

Il tributo a Norma Cossetto non è solo un omaggio a una giovane donna, ma comprende anche un monito per le generazioni future. La figura di Norma, descritta da Sospiri come una studentessa brillante che ha amato la sua terra con passione, rappresenta la memoria di molte altre vittime delle ingiustizie storiche. Il messaggio è chiaro: ricordare è fondamentale per evitare che certi eventi possano ripetersi e per favorire una consapevolezza storica che possa guidare le future generazioni.

In questa commemorazione, la città di Città Sant’Angelo si impegna a custodire la memoria di un periodo cruciale della sua storia, invitando tutti a riflettere e a dialogare su questioni che continuano a influenzare il presente. La speranza espressa da Sospiri è che questa intitolazione rappresenti un passo avanti verso un riconoscimento più ampio e sincero delle sofferenze affrontate durante l’esodo, evidenziando l’importanza di confrontarsi con il passato per costruire una società più giusta e solidale.