La consigliera Chiara Minelli critica la Regione per il progetto di collegamento di Cime Bianche

La consigliera Chiara Minelli critica la mancanza di iniziativa della Regione sul progetto di collegamento delle Cime Bianche, evidenziando problemi giuridici e ambientali che ne compromettono la fattibilità.
La consigliera Chiara Minelli critica la Regione per il progetto di collegamento di Cime Bianche La consigliera Chiara Minelli critica la Regione per il progetto di collegamento di Cime Bianche

Le recenti dichiarazioni della consigliera Chiara Minelli, rappresentante del Partito Comunista dei Popoli, hanno sollevato un acceso dibattito sulla valutazione della fattibilità del collegamento intervallivo delle Cime Bianche. Durante la riunione delle terza e quarta commissione, dedicata all’audizione dei rappresentanti di Monterosa, è emersa la mancanza di iniziativa da parte della Regione per portare il progetto all’attenzione del Consiglio. Questo comportamento, secondo Minelli, è del tutto inaccettabile e contraddice le affermazioni precedentemente fatte sulla centralità del Consiglio riguardo all’opera.

Le accuse di Minelli: una questione di responsabilità

Minelli ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla gestione del progetto, sottolineando un “stravolgimento grave e mistificatorio” di quanto comunicato in passato. La consigliera sostiene che, nonostante le promesse fatte, ci sia una mancanza di chiarezza e di volontà reale di valutare gli aspetti legali legati alla realizzabilità del progetto. Secondo la normativa vigente, l’implementazione di impianti in zone classificate come Zps e Zsc , che rientrano nell’area Natura 2000, risulta attualmente impossibile.

Minelli ha dichiarato che il progetto continua a essere spinto nonostante l’assenza di una base giuridica solida. Inoltre, ha messo in evidenza l’incoerenza delle dichiarazioni rilasciate negli ultimi anni, accusando i vertici di operare con “forzature” e di promettere un’opera che, di fatto, non può essere realizzata. Questo atteggiamento, per la consigliera, è definito grave e irresponsabile, in quanto ignora le questioni legali fondamentali e potrebbe portare a una supervisione superficiale delle normative ambientali.

La questione della sostenibilità giuridica nel progetto

Il tema della sostenibilità giuridica rappresenta un punto critico per il futuro del collegamento intervallivo delle Cime Bianche. Le normative attuali, infatti, pongono vincoli rigorosi sugli interventi ambientali in aree protette, evidenziando la necessità di un approccio che rispetti i criteri di conservazione degli habitat e della biodiversità. La consulenza di esperti legali e ambientali risulta quindi fondamentale per valutare la fattibilità del progetto, considerando non solo gli aspetti pratici, ma anche quelli legislativi.

Minelli ha insistito sul fatto che non è sufficiente avanzare progetti ambiziosi senza un’adeguata analisi del contesto giuridico. La pianificazione di opere in contesti sensibili deve avvenire nel rispetto delle normative vigenti e della salute dell’ecosistema. La consigliera ha esortato a un maggior dialogo fra le istituzioni e ha auspicato che il Consiglio venga coinvolto attivamente nella discussione e nella valutazione, affinché ci sia piena trasparenza nelle decisioni riguardanti il futuro ambientale delle Cime Bianche.

Il ruolo della politica nella gestione delle opere pubbliche

La gestione delle grandi opere pubbliche richiede una particolare attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti. La politica ha un dovere fondamentale: garantire che le decisioni prese siano sostenibili e rispettino le leggi esistenti. Nel caso specifico del progetto di collegamento delle Cime Bianche, è essenziale che la Regione non solo presenti un piano concreto, ma che si faccia carico anche delle responsabilità legate alla corretta attuazione delle normative ambientali.

La posizione di Chiara Minelli è rappresentativa di una crescente preoccupazione nella società civile e tra gli operatori del settore, che attendono risposte chiare e misurate da parte dei rappresentanti pubblici. Senza un impegno politico tangibile e coerente, il rischio di sviluppare progetti che possono risultare problematici sia dal punto di vista legale sia da quello ecologico cresce notevolmente. La trasparenza, la collaborazione e il rispetto dei vincoli normativi devono diventare pilastri fondamentali in ogni pianificazione futura, per evitare di ripetere errori del passato e garantire un progresso sostenibile.