L’Unione Europea si prepara a rispondere ai dazi di Trump: le strategie in discussione

L’Unione Europea, riunita a Lussemburgo, discute strategie per rispondere ai dazi di Trump su acciaio e alluminio, evidenziando divisioni tra Stati membri su approccio e intensità della risposta.
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L’Unione Europea si trova a un bivio cruciale mentre si prepara a rispondere ai dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. La situazione si complica ulteriormente con l’avvicinarsi della scadenza per l’applicazione dei controdazi, prevista per metà aprile. I ministri del Commercio Estero dell’UE si sono riuniti a Lussemburgo per discutere le possibili strategie da adottare, evidenziando le divisioni tra i vari Stati membri riguardo all’approccio da seguire.

La riunione dei ministri del commercio estero

La convocazione straordinaria dei ministri del Commercio Estero dell’Unione Europea, presieduta dalla Polonia, ha avuto luogo a Lussemburgo. L’obiettivo principale di questo incontro è stato quello di definire una risposta coordinata ai dazi imposti da Washington su acciaio e alluminio. Sebbene la competenza esclusiva in materia di commercio estero spetti all’UE, il confronto tra gli Stati membri è fondamentale per fornire alla Commissione Europea indicazioni utili per la definizione della linea da seguire.

Un aspetto interessante emerso durante la riunione è la possibilità che la lista dei prodotti americani soggetti a tassazione non includa il bourbon, una mossa strategica per evitare ulteriori ritorsioni sui vini europei. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso un moderato ottimismo riguardo a questa esclusione, sottolineando l’importanza di mantenere aperti i canali di dialogo.

Divisioni tra i membri dell’ue: risposta dura o morbida?

Sebbene vi sia un consenso generale sulla necessità di rispondere ai dazi di Trump, le opinioni sull’intensità e sul metodo di risposta sono divergenti tra i 27 Stati membri. Francia e Germania si sono espresse a favore di una linea dura, mentre altri Paesi, come Irlanda e Lituania, hanno suggerito un approccio più cauto. Le divisioni si concentrano in particolare sull’opportunità di attivare lo strumento anti-coercizione economica , introdotto dall’Unione Europea nel 2023 in risposta alle azioni della Cina contro la Lituania.

Il ministro francese al Commercio, Laurent Saint-Martin, ha affermato che non si devono escludere opzioni aggressive, mentre il suo omologo irlandese, Simon Harris, ha avvertito che discutere dell’uso dell’ACI potrebbe portare a escalation indesiderate. Anche il ministro lituano Kestutis Budrys ha sottolineato l’importanza di mantenere l’ACI come strumento di negoziazione, evitando di affrettarsi a utilizzarlo.

Piani strategici dell’ue: negoziati e contromisure

L’Unione Europea ha delineato due piani strategici per affrontare la situazione. Il “piano A” prevede l’impegno in negoziati con gli Stati Uniti, mentre il “piano B” consiste in una risposta potenziale da tenere in riserva. Michal Baranowski, sottosegretario polacco, ha sintetizzato la posizione dell’UE, affermando che l’obiettivo principale è evitare una guerra commerciale, che avrebbe conseguenze negative per entrambe le parti.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha rivelato che l’UE ha proposto di azzerare i dazi su tutti i beni industriali, inclusi chimica, farmaceutica e macchinari. Tuttavia, gli Stati Uniti non hanno accettato questa offerta, che rimane sul tavolo. L’eurodeputata Kathleen Van Brempt ha sottolineato che la posizione di Trump sembra mirare a costringere l’UE a piegarsi alle sue richieste.

Impatto dei dazi di trump sull’economia europea

Maros Sefcovic, commissario al Commercio, ha avvertito che i dazi imposti dagli Stati Uniti colpiranno circa il 70% delle esportazioni europee verso gli USA, per un valore complessivo di 380 miliardi di euro. Nonostante l’UE sia pronta a negoziare, Sefcovic ha avvertito che il dialogo con Washington richiederà tempo e impegno. Le questioni legate ai dazi sulle auto sono particolarmente rilevanti, poiché l’UE è disposta a discutere la possibilità di abbatterli o eliminarli.

Antonio Tajani ha ribadito il suo obiettivo di arrivare a zero dazi reciproci, una posizione condivisa anche da Elon Musk, sebbene non rappresenti il pensiero prevalente all’interno dell’Amministrazione Trump. Sefcovic ha anche sottolineato l’interesse dell’UE ad acquistare prodotti americani, come il gas naturale liquefatto e la soia, per rafforzare le relazioni commerciali.

Tempistiche e rischi futuri

L’Unione Europea si prepara a rispondere ai dazi americani, con una votazione prevista per il 9 aprile riguardo alla lista dei prodotti soggetti a controdazi. Questa lista sarà adottata il 15 aprile, data a partire dalla quale entreranno in vigore alcuni dazi, mentre altri saranno implementati un mese dopo. L’Italia ha tentato di ottenere un rinvio per consentire ulteriori negoziati, ma la proposta non ha ricevuto supporto.

Un rischio significativo per l’UE è rappresentato dalla possibilità che la sovrapproduzione cinese, ostacolata dall’accesso al mercato statunitense, si riversi in Europa. Sefcovic ha assicurato che l’Unione utilizzerà tutti gli strumenti disponibili per proteggere il mercato unico e i consumatori dalle conseguenze di eventuali distorsioni commerciali.

Le tensioni commerciali hanno già avuto un impatto negativo sui mercati finanziari, con le Borse europee e americane che hanno registrato forti cali. La situazione rimane incerta e l’UE si trova a dover affrontare una sfida complessa nella gestione delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti.

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