Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea e premier italiano, ha lanciato un chiaro avvertimento ai leader politici europei durante un’intervista con Bloomberg Television, a margine dell’incontro Hsbc Global Investment tenutosi a Hong Kong. Draghi ha messo in guardia sui potenziali effetti negativi della crescente corsa al riarmo da parte della Germania, sottolineando come questa situazione possa generare un dislivello significativo tra Berlino e gli altri partner europei in un ambito cruciale come quello della Difesa. La sua analisi si è estesa anche ai dazi che l’ex presidente Donald Trump ha minacciato di imporre all’Europa, i quali potrebbero entrare in vigore nel mese di aprile.
L’allerta di Draghi sui dazi statunitensi
Secondo Draghi, la risposta più saggia da parte dei leader europei riguardo ai dazi statunitensi sarebbe quella di evitare una guerra tariffaria. L’ex premier ha evidenziato che l’Europa è molto più vulnerabile rispetto a Stati Uniti e Cina, essendo maggiormente dipendente dalle importazioni e dalle esportazioni. In questo contesto, Draghi ha ammonito che costruire un “muro tariffario” non rappresenterebbe un interesse strategico per il continente. La sua posizione si basa sull’idea che una guerra commerciale non farebbe altro che danneggiare gli interessi economici dei 27 Stati membri dell’Unione Europea.
La corsa agli armamenti e la sicurezza europea
Oltre ai dazi, Draghi ha affrontato il tema della Difesa e della crescente corsa agli armamenti, sottolineando che la decisione di Donald Trump di ridurre l’impegno degli Stati Uniti in Europa deve essere interpretata come un segnale d’allerta. Secondo Draghi, l’Europa non ha più tempo da perdere e deve agire rapidamente per evitare di trovarsi in una posizione di vulnerabilità. Ha descritto la situazione attuale come particolarmente preoccupante, evidenziando la presenza di un “nemico” rappresentato dalla Russia. La necessità di una risposta coordinata e tempestiva da parte dei paesi europei è quindi fondamentale.
Il ruolo della Germania nel nuovo contesto di Difesa
Draghi ha anche commentato la decisione della Germania di abbandonare il vincolo di bilancio che limitava il debito pubblico, definendola un “punto di svolta” positivo per l’Europa. Tuttavia, ha avvertito che questa scelta deve essere gestita con attenzione dai leader europei. Il rischio è che la Germania si riarmi mentre gli altri paesi non seguono lo stesso esempio, creando così uno squilibrio nella sicurezza collettiva. Draghi ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una strategia condivisa per garantire che tutti i membri dell’Unione Europea possano contribuire equamente alla Difesa comune, evitando che si creino disparità significative tra gli Stati membri.
In questo contesto, l’appello di Draghi si configura come un invito a riflettere sulla necessità di una maggiore coesione e collaborazione tra i paesi europei, soprattutto in un periodo caratterizzato da sfide geopolitiche sempre più complesse.
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