Maternità surrogata: la situazione di una coppia di Arezzo bloccata in California

Una coppia di Arezzo, attualmente in California dopo la nascita del loro bambino tramite maternità surrogata, affronta rischi legali al rientro in Italia a causa della legge ‘Varchi’.
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Il caso di una coppia di Arezzo, attualmente in California dopo la nascita del loro bambino concepito tramite maternità surrogata, solleva interrogativi legali e morali. Le avvocate Filomena Gallo e Francesca Re, dell’Associazione Luca Coscioni, si sono espresse sulla questione, chiarendo i rischi legati al ritorno in Italia ora che la maternità surrogata è diventata un reato universale. La situazione è complessa e merita attenzione, poiché i due uomini temono di affrontare gravi conseguenze legali, tra cui arresto e pesanti sanzioni economiche.

Le preoccupazioni legali della coppia

La coppia di Arezzo, dopo la nascita del loro bambino, si trova in una posizione delicata. Rientrare in Italia potrebbe comportare l’arresto, con pene che vanno da due anni di carcere a multe che possono raggiungere fino a un milione di euro. Questo scenario inquietante è il risultato della legge ‘Varchi’, entrata in vigore il 3 dicembre 2023, che estende la punibilità per la surrogazione di maternità anche per i fatti commessi all’estero. Le avvocate Gallo e Re, pur non rappresentando legalmente i protagonisti della vicenda, hanno voluto chiarire che la condanna per i due uomini è improbabile.

La legge ‘Varchi’ e il principio di irretroattività

Le avvocate Gallo e Re hanno spiegato che la legge ‘Varchi’ non può essere applicata retroattivamente. Questo principio di irretroattività è un fondamento del diritto penale italiano e si applica anche nel contesto della maternità surrogata. Secondo le professioniste, il reato non può essere considerato consumato al momento della nascita, ma deve essere collegato all’inizio della gravidanza, che avviene con l’accordo con le cliniche e il trasferimento dell’embrione nell’utero della gestante. Pertanto, tutte le gravidanze avviate prima del 3 dicembre 2023 non possono rientrare nell’ambito di applicazione della legge ‘Varchi’.

Rischi e responsabilità per i genitori

Le avvocate hanno sottolineato che, nonostante la legge ‘Varchi’, è improbabile che si avviino procedimenti penali contro le persone che hanno intrapreso una gravidanza per altri prima della sua entrata in vigore. Tuttavia, i procedimenti penali esistono già e potrebbero essere avviati, ma è fondamentale che i genitori non abbandonino il bambino per timore di una condanna. Questo comportamento sarebbe considerato un’istigazione a un reato ben più grave rispetto a quello che si vorrebbe evitare. Gallo e Re hanno concluso affermando che è essenziale garantire la protezione del bambino e dei diritti dei genitori, evitando di cadere in situazioni di illegalità.

La vicenda della coppia di Arezzo rappresenta un caso emblematico che mette in luce le complessità legali e morali legate alla maternità surrogata, un tema che continua a suscitare dibattiti e controversie in Italia e nel mondo.

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