Il Movimento 5 Stelle ha presentato una risoluzione al Senato italiano in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2025. Questo documento delinea la posizione del partito su temi cruciali, tra cui il conflitto in Ucraina, il riarmo europeo e la necessità di un rafforzamento della sanità. La proposta si distingue per la sua chiara opposizione al piano “ReArm EU” e per l’invito a politiche più inclusive e sostenibili in ambito economico e sociale.
Le comunicazioni della premier Meloni e il contesto della risoluzione
Oggi, la premier Giorgia Meloni è attesa in Senato per comunicare le linee guida del governo in vista del Consiglio europeo. Dopo il suo intervento, il Movimento 5 Stelle presenterà un documento contenente 23 impegni, che riflettono la posizione del partito su questioni di rilevanza nazionale e internazionale. Sebbene il testo sia ancora in fase di bozza, i temi principali sono già stati delineati. È previsto un ulteriore approfondimento sulla situazione in Medio Oriente sia alla Camera che al Senato.
La risoluzione del Movimento 5 Stelle si contrappone nettamente alle politiche della Commissione Europea e del Parlamento europeo, in particolare riguardo al piano “ReArm EU“, promosso dalla presidente Ursula Von der Leyen. Il documento sottolinea l’urgenza di un cambiamento radicale nella gestione del conflitto in Ucraina, puntando su soluzioni diplomatiche e su un coinvolgimento attivo delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea. Il M5S si esprime chiaramente contro il riarmo, chiedendo un immediato stop all’invio di armi.
La posizione del Movimento 5 Stelle sulla guerra in Ucraina
Uno dei punti centrali della risoluzione riguarda la posizione del Movimento 5 Stelle rispetto alla guerra in Ucraina. Il partito, guidato da Giuseppe Conte, chiede una netta svolta diplomatica, sollecitando un maggiore impegno delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea per promuovere una soluzione negoziata al conflitto. Questa posizione non è nuova e risale già ai tempi del governo Draghi. Il documento esprime una ferma opposizione agli aiuti militari a Kiev, proponendo la sospensione della componente militare di tali aiuti.
Un aspetto significativo della risoluzione è il rifiuto di estendere la protezione dell’articolo 5 del trattato NATO all’Ucraina, un Paese che non è membro dell’Alleanza Atlantica. Il M5S manifesta preoccupazione per il rischio di un’escalation del conflitto e propone di dare maggiore enfasi alle iniziative diplomatiche per fermare la guerra prima che possa causare ulteriori devastazioni.
Il rifiuto del piano “ReArm Europe”
Un altro punto saliente della risoluzione riguarda il piano “ReArm Europe“, che prevede un aumento delle spese militari per rafforzare la difesa europea. Il Movimento 5 Stelle si oppone fermamente a questo piano, sostenendo che l’Italia non debba aderire senza un ampio dibattito parlamentare. Il documento mette in evidenza come le priorità politiche su temi fondamentali come la transizione ecologica, la sanità e l’istruzione stiano cedendo il passo a un aumento della capacità di produzione di armi.
Il piano dell’Unione Europea prevede un significativo incremento della spesa per la sicurezza e la difesa, attraverso l’istituzione di un nuovo strumento finanziario basato su prestiti agli Stati membri, destinati all’acquisto di sistemi di difesa aerea, artiglieria e munizioni. La risoluzione avverte che tali spese potrebbero compromettere lo stato sociale e i servizi alla persona, creando disparità tra i vari Stati membri e minando i principi del mercato comune.
La necessità di una difesa comune europea
Nella risoluzione, il Movimento 5 Stelle chiede anche la creazione di una difesa comune europea, sottolineando come l’attuale situazione porti a inefficienze e duplicazioni delle risorse. Il partito propone un sistema di difesa unitaria che ottimizzi le risorse e garantisca una protezione equa tra tutti i membri dell’Unione.
Il documento critica le dichiarazioni della premier Meloni, che ha suggerito la possibilità di estendere l’articolo 5 del Trattato NATO all’Ucraina. Tale attivazione comporterebbe un aumento significativo del coinvolgimento dell’Italia nel conflitto russo-ucraino, con il rischio di un’espansione del conflitto a livello globale.
La competitività dell’industria europea
Un tema di grande rilevanza trattato nella risoluzione è il futuro dell’industria europea, in particolare quella automobilistica, che affronta sfide legate alla transizione ecologica e alla crisi economica. Il Movimento 5 Stelle propone l’istituzione di un Fondo europeo per sostenere la competitività dell’industria, focalizzandosi su finanziamenti per la transizione ecologica e digitale delle imprese. Questo fondo dovrebbe essere alimentato attraverso l’emissione di debito comune, per garantire un supporto mirato alle aziende in difficoltà.
Il documento evidenzia che la competitività europea è ostaggio di problemi strutturali e che è necessario un dialogo urgente per affrontare le sfide attuali. Preoccupano le affermazioni del ministro Tajani riguardo alla volontà del governo di riconvertire l’industria automobilistica verso la difesa.
La gestione dei flussi migratori e la politica di accoglienza
La risoluzione affronta anche la questione della gestione dei flussi migratori, un tema cruciale nell’agenda politica europea. Il Movimento 5 Stelle propone una revisione del principio del “paese di primo approdo”, suggerendo meccanismi automatici per una distribuzione più equa dei migranti tra gli Stati membri. Inoltre, il partito chiede l’introduzione di corridoi umanitari sicuri per garantire una gestione ordinata dei flussi migratori, specialmente da zone di conflitto.
Il documento critica le politiche attuali, che sembrano puntare sull’accelerazione dei rimpatri senza una reale visione europea della gestione delle frontiere. La risoluzione sottolinea che i nuovi quadri regolatori adottati nella precedente legislatura non hanno risolto le criticità del sistema comune d’asilo.
La situazione dei palestinesi a Gaza
Infine, la risoluzione esprime preoccupazione per la situazione dei palestinesi a Gaza, chiedendo una revisione delle politiche di evacuazione forzata e il ripristino degli aiuti umanitari. Il Movimento 5 Stelle sostiene la soluzione “due popoli, due Stati” e invita il governo italiano a intervenire nelle sedi internazionali per garantire il rispetto dei diritti umani.
Il documento richiede un impegno urgente per ripristinare il flusso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e per contrastare le iniziative che prevedono l’espulsione forzata dei palestinesi, sostenendo la ricostruzione del territorio e i diritti del popolo palestinese.