Un cambiamento significativo sta interessando la professione degli psicologi in Italia, dove la presenza femminile è nettamente superiore a quella maschile. Con 141mila iscritti all’Ordine, solo 23mila sono uomini, il che solleva interrogativi sulla rappresentanza di genere. A tal proposito, le prossime elezioni dei consigli degli ordini regionali entreranno nella storia con l’introduzione di un nuovo regolamento ministeriale. Questa novità, voluta dal Ministero della Salute, prevede l’applicazione del Regolamento per la professione psicologica, promosso nel corso dell’anno passato. Questo provvedimento vincolerà gli organi locali affinché almeno il 20% delle preferenze espresse vada al genere meno rappresentato, per garantire una ripartizione più equa.
L’importanza del regolamento elettorale
Il decreto che introduce queste misure si intitola “Regolamento per le procedure elettorali e la composizione del Consiglio nazionale, dei consigli territoriali e dei relativi organi disciplinari dell’Ordine degli psicologi”. Esso ha come obiettivo di creare un contesto di maggiore equilibrio nelle decisioni politiche e gestionali della professione. Questa novità stabilisce che, per la validità delle schede, occorre esprimere un numero minimo di preferenze per il genere meno rappresentato, pena l’annullamento del voto. È un aspetto fondamentale per garantire una inclusività che riflette la diversità della professione stessa.
La posizione del Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi
David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale degli ordini degli psicologi , è intervenuto sulla questione per chiarire alcuni punti importanti. “Il tema principale che stiamo affrontando è quello della parità di genere”, ha affermato. Tuttavia, è significativo notare la sua posizione riguardo alla predominanza femminile in questo campo: per Lazzari, non si tratta di un aspetto da correggere, bensì di una risorsa da valorizzare. La diversità di genere, in questo contesto, può effettivamente arricchire la professione psicologica, promuovendo un ambiente lavorativo più equilibrato e capace di rispondere alle diverse esigenze delle persone.
Le implicazioni future di questo cambiamento
L’implementazione di queste nuove disposizioni potrebbe avere effetti duraturi sull’ordine degli psicologi e sulla percezione della professione nel suo insieme. Nel breve termine, ci si aspetta che le elezioni regionali rappresentino un banco di prova cruciale per verificare l’efficacia del provvedimento. A lungo termine, se applicato correttamente, questo regolamento potrebbe stabilire un precedente importante per altre professioni in cui il genere è fortemente sbilanciato, sottolineando la necessità di una reale parità di rappresentanza.
L’adozione di queste quote di rappresentanza per il genere meno rappresentato non solo contribuirà a un’aula più equilibrata, ma potrebbe anche cambiare in modo significativo la cultura interna della professione psicologica. L’auspicio è che tali misure possano fungere da sprone per una più ampia riflessione sulla parità di genere in tutti i settori professionali, incoraggiando cambiamenti necessari e tanto attesi.