La questione dell’assassinio di John F. Kennedy continua a suscitare interesse e dibattito, con la recente pubblicazione di oltre 31mila documenti da parte degli Archivi Nazionali, come promesso dall’ex presidente Donald Trump. Questa divulgazione rappresenta un ulteriore passo in un processo che dura da decenni, iniziato negli anni ’90, e che ha contribuito a modificare la percezione pubblica riguardo all’omicidio avvenuto nel 1963. Tuttavia, l’analisi dei documenti rivela che, sebbene non ci siano nuove informazioni, alcune parti precedentemente occultate sono ora accessibili. Ci si chiede quindi cosa contengano questi file e se possano realmente cambiare la narrazione storica dell’evento.
La natura dei documenti pubblicati
L’analisi condotta dal Washington Post ha messo in luce che i documenti rilasciati non introducono informazioni inedite, ma piuttosto forniscono accesso a sezioni precedentemente redatte. Philip Shenon, autore di un libro sull’assassinio di JFK, ha sottolineato la difficoltà di trarre conclusioni significative da questi documenti, molti dei quali risultano complessi e pieni di nomi e pseudonimi poco chiari. La lettura di questi file richiederà un impegno considerevole da parte dei ricercatori, che dovranno confrontare le nuove versioni con quelle già disponibili per trarre delle conclusioni.
Shenon ha dichiarato che attualmente non ci sono elementi che possano riscrivere la verità su quanto accaduto il 22 novembre 1963. Gli storici e gli esperti del settore hanno espresso la necessità di tempo per esaminare i materiali e valutare se ci siano differenze sostanziali rispetto alle pubblicazioni precedenti. Molti dei documenti sono scansioni di file originali, alcuni dei quali risultano sfocati o illeggibili. Oltre ai testi, sono state rese disponibili fotografie e registrazioni audio risalenti agli anni ’60, che potrebbero fornire ulteriori spunti di riflessione.
Le opinioni degli storici e le discrepanze con la Commissione Warren
Jefferson Morley, storico specializzato nell’assassinio di Kennedy, ha evidenziato che parte del nuovo materiale potrebbe contraddire le conclusioni della Commissione Warren, la quale nel 1964 stabilì che Lee Harvey Oswald agì da solo. Secondo Morley, i medici che tentarono di salvare Kennedy affermarono che il presidente fu colpito da proiettili provenienti da due direzioni diverse, suggerendo la possibilità di una cospirazione. La sorveglianza della CIA su Oswald nei quattro anni precedenti l’omicidio è un altro punto di discussione, poiché potrebbe indicare che l’agenzia fosse a conoscenza di informazioni rilevanti.
Shenon ha espresso l’intenzione di approfondire i dettagli riguardanti il soggiorno di Oswald a Città del Messico, dove si incontrò con agenti cubani e russi, discutendo apertamente dell’intenzione di assassinare Kennedy. La raccolta di informazioni da parte del governo americano durante quel periodo è stata oggetto di attenzione, e si spera che i nuovi documenti possano rivelare ulteriori contatti tra Oswald e figure che avrebbero potuto sostenere il suo piano.
Le implicazioni per le agenzie di intelligence
La questione della possibile cospirazione è stata al centro di molte discussioni. Shenon ha affermato che, sebbene non si possa parlare di una cospirazione nel senso tradizionale, esiste la possibilità che altre persone fossero a conoscenza delle intenzioni di Oswald o che lo avessero aiutato. Qualora emergessero nuove prove che dimostrassero che la CIA o l’FBI avessero informazioni più dettagliate su Oswald, ci sarebbe un giustificato motivo per interrogarsi sul perché non siano state adottate misure preventive.
Critiche alla comunità dell’intelligence, in particolare alla CIA, sono emerse nel corso degli anni, con l’accusa di aver occultato informazioni cruciali. Tuttavia, i funzionari dell’intelligence hanno sempre sostenuto di aver reso pubbliche tutte le informazioni rilevanti, giustificando il mantenimento del segreto su alcuni documenti per proteggere fonti e metodi di raccolta delle informazioni.
Analisi preliminari e rivelazioni significative
Secondo Usa Today, un documento datato 20 novembre 1991, proveniente da un servizio di intelligence statunitense, fornisce dettagli su Lee Harvey Oswald, la sua vita in Unione Sovietica e la sua relazione con la moglie sovietica. Un funzionario del KGB, Nikonov, esaminò i file per determinare se Oswald fosse un loro agente, scoprendo che era sotto sorveglianza costante mentre si trovava in URSS e che non era un buon tiratore.
Alcuni documenti fanno riferimento a teorie cospirative secondo cui Oswald avrebbe lasciato l’Unione Sovietica nel 1962 con l’intento di assassinare Kennedy. I principali quotidiani americani hanno già avviato un’analisi approfondita di questi file, che offrono uno spaccato del clima di tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica dopo la crisi dei missili di Cuba. Gli investigatori stanno lavorando per ricostruire i movimenti di Oswald in Unione Sovietica e le sue attività prima dell’omicidio.
I documenti rivelano anche dettagli sulla vita di Oswald e della sua moglie sovietica, oltre a informazioni sul coinvolgimento degli Stati Uniti nelle questioni politiche dell’America Latina, inclusi i tentativi di minare il supporto di Fidel Castro ai movimenti comunisti. È emerso che Castro non desiderava una guerra con gli Stati Uniti, preferendo concentrarsi sul sostegno alle forze rivoluzionarie nella regione. Un altro documento indica che la CIA aveva autorizzato operazioni sotto copertura contro Cuba, approvate da Kennedy nel 1961 per rovesciare il regime di Castro.
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