Il report annuale dell’EPPO, l’Ufficio del Pubblico Ministero Europeo, ha rivelato dati allarmanti sulle frode fiscali in Europa nel 2024. L’analisi si concentra principalmente sui furti al bilancio europeo e sull’elusione dell’IVA, con l’Italia che emerge come il paese con il maggior numero di indagini. Questo articolo esplora i dettagli del report, evidenziando le cifre e le tendenze che caratterizzano il fenomeno delle frodi fiscali nel continente.
Dati generali sulle frodi fiscali in Europa
Nel 2024, l’EPPO ha aperto un totale di 1.504 indagini, con danni economici complessivi stimati in 13,07 miliardi di euro. La maggior parte di queste indagini, pari al 33,19%, riguarda frodi fiscali ai danni del bilancio europeo. Questo tipo di frode si verifica principalmente attraverso la ricezione di fondi per progetti che non vengono mai attivati. Seguono le indagini sull’elusione dell’IVA, che rappresentano il 20,29% del totale, e una quota minore, pari al 12,74%, di reati legati a danni al bilancio che non rientrano nel furto di fondi.
Questi dati evidenziano un problema sistemico che affligge l’Unione Europea, con un impatto significativo sulle finanze pubbliche. La situazione è particolarmente preoccupante considerando che le frodi fiscali non solo danneggiano l’economia, ma minano anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee.
L’Italia al primo posto nella classifica delle frodi fiscali
L’Italia si conferma il paese con il maggior numero di frodi fiscali indagate nel 2024, con 458 casi su un totale di 1.504. Questo rappresenta quasi il 30% delle indagini condotte dall’EPPO. Il danno economico stimato per il bilancio europeo è di circa 3,48 miliardi di euro, il valore più alto tra i paesi europei. Le frodi fiscali italiane si concentrano principalmente sull’appropriazione indebita di fondi europei, che costituisce il 33,55% delle indagini. A seguire, l’elusione dell’IVA rappresenta il 27,29%, mentre i reati legati al bilancio si attestano al 14,77%.
Questi dati pongono l’Italia in una posizione critica, evidenziando la necessità di interventi più incisivi per contrastare le frodi fiscali. La situazione è aggravata dalla percezione di una mancanza di controlli efficaci e dalla difficoltà nel perseguire i responsabili di tali reati. La risposta delle autorità italiane e europee sarà fondamentale per affrontare questa problematica.
La Romania e altri paesi europei a confronto
Dopo l’Italia, la Romania si posiziona al secondo posto nella classifica delle frodi fiscali, con 251 indagini aperte e un danno stimato di 2,3 miliardi di euro. Questo dato evidenzia come anche altri paesi europei stiano affrontando sfide significative in materia di frodi fiscali. Al contrario, la Finlandia ha registrato solo 3 indagini, con danni fiscali stimati a circa 1,2 milioni di euro, dimostrando un contesto molto diverso rispetto ai paesi più colpiti.
Questa disparità nei dati suggerisce che le politiche fiscali e i sistemi di controllo variano notevolmente tra i vari stati membri dell’Unione Europea. È essenziale che i paesi collaborino per sviluppare strategie comuni e migliorare l’efficacia delle indagini sulle frodi fiscali, al fine di proteggere le risorse finanziarie europee e garantire una maggiore trasparenza.
L’analisi del report dell’EPPO mette in luce la necessità di un impegno collettivo per affrontare le frodi fiscali in Europa, con l’Italia che deve affrontare una sfida significativa per migliorare la propria posizione e contribuire a un sistema fiscale più giusto e sostenibile.
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