Roberto Benigni ha portato sul palco di Rai1 un messaggio forte e chiaro riguardo all’Europa, in un evento che ha mescolato riflessioni profonde e momenti di leggerezza. Con il suo stile inconfondibile, il Premio Oscar ha affrontato temi di grande rilevanza, sottolineando il valore della parola in un’epoca dominata dalle immagini. La sua performance, intitolata “Il Sogno“, ha offerto uno spaccato della storia europea, evidenziando sia i traguardi che le tragedie del continente.
La forza delle parole e il messaggio di unità
Roberto Benigni, vestito con l’abito blu e la camicia bianca, ha aperto il suo intervento con una dichiarazione forte: «Sono un europeista estremista, l’Europa unita è l’unica utopia ragionevole». In un contesto televisivo dove spesso prevalgono contenuti superficiali, il comico ha dedicato quasi due ore a un’orazione civile, invitando il pubblico a riflettere sull’identità europea. Ha tracciato un percorso che attraversa tremila anni di storia, sottolineando come l’Europa sia stata la culla di alcuni dei più grandi pensieri dell’umanità, dalla democrazia alla libertà, fino alle innovazioni culturali e scientifiche.
Benigni ha messo in luce il contributo europeo alla civiltà, citando eventi storici significativi come la Magna Carta e la Rivoluzione Francese. Ha esaltato il patrimonio culturale del continente, definendolo un “tesoro immenso”. Tuttavia, non ha esitato a riconoscere anche le ombre della storia europea, evidenziando come il continente sia stato teatro di conflitti e guerre devastanti, culminati nelle due guerre mondiali.
L’Unione Europea: un ideale di pace e speranza
Il comico ha sottolineato come, dopo la Seconda Guerra Mondiale, sia emersa una nuova speranza attraverso la creazione di istituzioni sovranazionali. Ha descritto l’Unione Europea come un esperimento democratico unico nella storia, capace di spegnere le guerre per ottant’anni e di garantire un periodo di pace senza precedenti. Benigni ha affermato di appartenere alla prima generazione che non ha mai conosciuto la guerra, un fatto che ha definito “colossale”.
Criticando il nazionalismo, ha avvertito che questo sentimento è spesso il motore dei conflitti. Ha distinto tra patriottismo e nazionalismo, affermando di essere un patriota ma non un nazionalista, e ha invitato a non confondere i due concetti. La sua visione di un’Europa unita si riflette nel Manifesto di Ventotene, che ha celebrato come un’idea pionieristica di unità e giustizia sociale.
Battute su attualità e politica
Benigni ha dedicato una parte del suo intervento all’attualità, con battute che hanno spaziato dalla politica italiana a quella internazionale. Ha commentato con ironia la situazione della Rai, paragonando le sfide attuali a quelle dell’Europa. Tra le sue frecciate, ha citato Donald Trump e la sua presunta intenzione di imporre dazi, non risparmiando nemmeno battute su personaggi come Giorgia Meloni e Vladimir Putin.
La sua comicità ha trovato spazio anche nel descrivere l’Italia, un Paese ricco di tradizioni, ma con un occhio critico verso le sue peculiarità, come lo sciopero dei treni al venerdì. Benigni ha saputo mescolare il serio e il faceto, rendendo il suo messaggio accessibile e coinvolgente, mantenendo sempre un forte richiamo all’unità e alla speranza per il futuro dell’Europa.