Scontro acceso in tv tra Travaglio e Calenda: accuse e insulti in diretta

Il 22 marzo 2025, durante il talk show “Accordi e disaccordi” su Nove, Marco Travaglio e Carlo Calenda si sono affrontati in un acceso dibattito sulla guerra in Ucraina, culminato in insulti reciproci.
Scontro Acceso In Tv Tra Travaglio E Calenda: Accuse E Insulti In Diretta Scontro Acceso In Tv Tra Travaglio E Calenda: Accuse E Insulti In Diretta
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Il dibattito politico italiano ha visto un episodio di forte tensione durante il talk show “Accordi e disaccordi” trasmesso su Nove. La puntata del 22 marzo ha ospitato Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, e Carlo Calenda, leader del partito Azione, in un confronto acceso che ha toccato temi delicati come la guerra in Ucraina. L’argomento ha scatenato una serie di accuse reciproche, culminando in insulti e una gestione difficile da parte del conduttore Luca Sommi.

Il tema della guerra in Ucraina

Il dibattito ha preso avvio quando Calenda ha menzionato Alessandro Orsini, un accademico assente in studio, definendolo “propagandista russo”. Questa affermazione ha immediatamente scatenato la reazione di Travaglio, il quale ha difeso Orsini, sottolineando che nel 2019 lo studioso si era opposto alla revoca delle sanzioni contro la Russia, contrariamente a quanto sostenuto da Calenda e altri. Travaglio ha accusato Calenda di calunnia, affermando che il leader di Azione stava diffamando un assente senza prove concrete. La discussione si è rapidamente intensificata, con Travaglio che ha accusato Calenda di essere un propagandista, mentre Calenda ha ribattuto sostenendo che Travaglio e il suo entourage avevano una visione distorta della situazione ucraina.

Accuse reciproche e insulti

Mentre il dibattito proseguiva, le tensioni sono aumentate. Calenda ha cercato di difendere la sua posizione, affermando di aver sempre sostenuto l’Ucraina nella sua lotta per la libertà, mentre accusava Travaglio di aver alimentato una narrazione che minimizza il ruolo dell’Occidente nel conflitto. Travaglio ha risposto con veemenza, sottolineando che Calenda non ha mai dimostrato di avere una comprensione profonda della situazione, nonostante i suoi viaggi in Ucraina. Le offese si sono susseguite, con Calenda che ha esortato Travaglio a mantenere un comportamento educato, mentre il giornalista ha continuato a contrattaccare, accusando Calenda di mentire.

La gestione del conflitto da parte del conduttore

Luca Sommi, nel tentativo di riportare la calma, ha cercato di spostare l’attenzione su altri argomenti, come un libro di Mario Giordano, ma i due protagonisti non hanno mostrato segni di cedimento. Il confronto è proseguito per quasi cinquanta minuti, con Travaglio che ha ribadito di non aver mai sostenuto Putin e di aver sempre condannato i totalitarismi, mentre Calenda ha risposto con frasi incisive, accusando Travaglio di essere un “poveraccio” e di non avere credenziali per giudicare. La tensione ha raggiunto il culmine, con insulti e accuse che hanno caratterizzato l’intera discussione, rendendo evidente la difficoltà di mantenere un dialogo costruttivo in un contesto così polarizzato.

Il dibattito ha messo in luce non solo le divergenze politiche tra i due protagonisti, ma anche la crescente difficoltà di affrontare temi complessi in un ambiente televisivo dove le emozioni spesso prevalgono sulla ragione.

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