Sicurezza e sviluppo: siglato un protocollo per la gestione dei beni confiscati alla mafia in Sicilia

Firmato un protocollo d’intesa tra la commissione regionale Antimafia e cinque consorzi siciliani per valorizzare i beni confiscati alla mafia, promuovendo sviluppo locale e creazione di posti di lavoro.
Sicurezza e sviluppo: siglato un protocollo per la gestione dei beni confiscati alla mafia in Sicilia Sicurezza e sviluppo: siglato un protocollo per la gestione dei beni confiscati alla mafia in Sicilia

Un importante passo avanti per la gestione dei beni confiscati alla mafia è stato compiuto oggi all’Assemblea Regionale Siciliana. È stato firmato un protocollo d’intesa tra la commissione regionale Antimafia e i presidenti di cinque consorzi siciliani, con l’obiettivo di garantire un approccio più coordinato nella valorizzazione sociale ed economica di tali beni. L’iniziativa coinvolge i consorzi di Polizzi Generosa, Catania, San Giuseppe Jato, Castelvetrano e Favara e rappresenta un’opportunità per contribuire attivamente allo sviluppo locale e alla creazione di posti di lavoro nella regione.

Dettagli del protocollo d’intesa

Il protocollo prevede che i beni confiscati alla mafia vengano riutilizzati per scopi sociali ed economici, attraverso percorsi di valorizzazione condivisi. L’accordo avrà una durata di due anni, valido fino al febbraio del 2027, e si rinnoverà automaticamente per ulteriori due anni alla scadenza. Questo strumento mira a creare opportunità concrete di reimpiego per i beni, trasformando spazi prima associati al crimine in risorse per la comunità.

Le linee guida del protocollo indicano chiaramente l’intento di sviluppare un percorso istituzionale che valorizzi questi beni, con un focus particolare sulla creazione di occupazione. Il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, ha sottolineato l’importanza di questi beni come potenziali fonti di lavoro. Diverse persone, tra cui giovani specializzati, stanno già lavorando a progetti di produzione agricola, come la coltivazione di uva, l’estrazione di olio e la produzione di pasta. Questo dimostra che un bene confiscato può trasformarsi non solo in un immobile, ma rappresentare anche una concreta opportunità economica per molti.

La risposta dei consorzi coinvolti

Alla firma del protocollo erano presenti importanti figure del panorama regionale, come il presidente del consorzio etneo Girolamo Fazio, il presidente del consorzio di Polizzi Generosa Vincenzo Liarda, e i presidenti dei consorzi di San Giuseppe Jato, Castelvetrano e Favara. Questi rappresentanti hanno espresso una forte volontà di lavorare insieme per trasformare i beni confiscati in occasioni di crescita per le comunità locali, collaborando con le istituzioni per attuare progetti sostenibili e proficui.

Vincenzo Liarda, coordinatore dei consorzi, ha evidenziato come i luoghi un tempo utilizzati per attività illecite possano diventare spazi di opportunità per lo sviluppo della Sicilia. La creazione di cooperative attraverso bandi pubblici è già in atto, ma si mira a concentrare sforzi e risorse per costruire una rete efficace. L’intenzione del tavolo tecnico di lavoro, privo di pretese economiche, è quella di fare sintesi delle esperienze e facilitare la collaborazione tra le varie realtà, migliorando la qualità delle iniziative avviate.

Questa nuova intesa rappresenta una speranza per le comunità siciliane, contribuendo a un cambiamento positivo e alla promozione di una cultura della legalità e dello sviluppo sostenibile.