La sera scorsa, in una manifestazione importante per la memoria storica italiana, il Grattacielo di Torino ha brillato di rosso. Questa scelta simbolica è stata attuata in occasione del Giorno del Ricordo, una ricorrenza che vuole mantenere viva la memoria delle vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Il comitato regionale ’10 Febbraio’ aveva chiesto all’Amministrazione regionale di illuminare l’iconico edificio cittadino con questa tonalità per sottolineare l’importanza di quest’evento.
La richiesta del comitato regionale ’10 Febbraio’
Denis Scotti, responsabile regionale del comitato ’10 Febbraio’, ha spiegato che l’iniziativa è stata proposta con l’obiettivo di evidenziare l’importanza di commemorare il 10 febbraio, data in cui si ricordano i massacri e le ingiustizie subite da migliaia di italiani. La richiesta è stata presentata al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha accolto positivamente l’idea. Scotti ha affermato che questo gesto segna una presa di posizione significativa da parte delle istituzioni.
“Abbiamo voluto chiedere questo gesto al presidente Cirio, in modo da rimarcare ancora una volta l’importanza di celebrare il 10 febbraio“, ha dichiarato Scotti. La decisione di illuminare l’edificio di rosso è stata accolta con entusiasmo, poiché rappresenta un modo concreto per far sentire la voce di chi ha subito gravi fatti storici.
La simbologia del colore rosso
Il colore rosso scelto non è casuale; richiama le panchine dedicate a Norma Cossetto, una giovane studentessa istriana vittima di violenza politica durante la Seconda Guerra Mondiale. Cossetto è diventata un simbolo della sofferenza di molti italiani di quelle terre e commemorare la sua memoria attraverso il colore rosso è un modo per rendere onore a quelle vite spezzate e alla cultura giuliano-dalmata.
“Un atto significativo – conclude Scotti – che ha il grande valore di far capire in modo tangibile da che parte stanno le istituzioni”. Questo messaggio di unità e rispetto per la memoria delle vittime è un richiamo al dovere civico di ricordare le ingiustizie del passato e il nostro dovere di contrastare il negazionismo.
La presenza dell’Amministrazione e il sostegno alle commemorazioni
La Regione Piemonte, attraverso la figura dell’assessore Paolo Bongioanni, ha dimostrato un forte impegno nella commemorazione. L’assessore ha partecipato agli eventi commemorativi a Borgo San Dalmazzo, sottolineando l’importanza di riconoscere e celebrare queste memorie storiche. Scotti ha voluto esprimere la sua gratitudine per questa presenza costante e per il supporto alle iniziative che mirano a mantenere viva la memoria.
In un momento storico in cui ci sono attacchi alla memoria collettiva, la posizione assunta dalla Regione assume una rilevanza particolare. Scotti ha menzionato che le istituzioni devono contribuire a preservare il ricordo di chi ha perso la vita semplicemente per essere italiano, sottolineando così un vincolo tra passato e presente fondamentale, affinché non si ripetano gli errori del passato.
Un impegno contro il negazionismo
L’azione di illuminare il Grattacielo di Torino rappresenta un esempio di come le istituzioni siano chiamate a difendere la verità storica. Scotti ha richiamato l’attenzione su episodi recenti di negazionismo, citando in particolare l’imbrattamento del Monumento Nazionale della foiba di Basovizza, evento che ha suscitato reazioni e indignazione in tutta Italia.
Data l’importanza di educare le giovani generazioni sulla storia e sulle sue tragiche vicende, è fondamentale che sia mantenuta viva una narrazione corretta. Solo in questo modo il sacrificio di tante vite potrà continuare a essere un monito per le future generazioni. Le iniziative di commemorazione servono non solo a ricordare, ma anche a costruire una società più consapevole e rispettosa delle diversità e dei diritti umani.