Un episodio di vandalismo ha colpito la sede locale di Fratelli d’Italia a Settimo Milanese, dove è stata scritta la frase “Fascisti a testa in giù” sulla saracinesca dell’edificio. Questo gesto, avvenuto nella notte che precede il Giorno del Ricordo, ha suscitato forti reazioni da parte dei membri del partito, i quali vedono l’accaduto come un attacco non solo alla loro sede, ma anche alla memoria storica legata alle vittime delle foibe e agli esuli giuliano-dalmati-istriani.
L’atto vandalico e la reazione politica
L’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa, ha espresso la sua indignazione riguardo a questo insensato atto di vandalismo, sottolineando come sia ancora più grave in quanto si sia verificato in un momento così significativo per la comunità. La Russa ha descritto il gesto come “grave e inaccettabile”, evidenziando il contesto della commemorazione del Giorno del Ricordo, un momento dedicato a onorare le vittime delle foibe. Ha inoltre sottolineato che simili azioni sono perpetrate da vigliacchi che non hanno il coraggio di farsi avanti e rivendicare i propri atti. Le sue parole evidenziano la necessità di una condanna unanime da parte delle forze politiche, per dimostrare coesione e rispetto nei confronti della storia e della memoria collettiva.
Il clima di tensione e le preoccupazioni per la democrazia
Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, ha sottolineato come questo atto di vandalismo non rappresenti solo un gesto intimidatorio, ma anche una minaccia alla democrazia stessa. Da membro della Commissione d’inchiesta alla Camera sulla Sicurezza e sul degrado delle Periferie, De Corato ha evidenziato come la scritta offensiva rappresenti un attacco diretto alla libertà di espressione. Infatti, il partito di Fratelli d’Italia è stato regolarmente eletto dai cittadini e critiche del genere colpiscono la base democratica attraverso la quale si svolge il dibattito politico. L’intensificarsi di atti simili in un clima già carico di tensione politica preoccupa non solo i membri del partito, ma anche chi crede nella necessità di un confronto civile tra le varie fazioni.
Un’appello alla responsabilità collettiva
L’episodio avvenuto a Settimo Milanese non è solo un attacco a un partito, ma rappresenta una minaccia più ampia alla coesione sociale. Le scritte contro Fratelli d’Italia, specialmente in una data così carica di significato storico, richiamano alla responsabilità di tutte le forze politiche nel condannare simili gesti. È cruciale, in una democrazia, mantenere un dialogo aperto che possa includere punti di vista diversi senza però scivolare in atteggiamenti violenti o provocatori. La memoria storica legata alle sofferenze del passato deve diventare un ponte e non una barriera tra le varie anime del nostro Paese.
Questo episodio di vandalismo è pertanto da considerarsi un campanello d’allarme non solo per la comunità di Settimo Milanese, ma per tutta l’Italia, dove le memorie storiche dovrebbero unirci invece di dividerci.