La Giornata Mondiale dell’Endometriosi, celebrata il 28 marzo, porta alla luce una condizione spesso sottovalutata e mal compresa: l’endometriosi. Gli esperti dell’IRCCS Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar, Verona, lanciano un appello alle giovani donne affinché non accettino il dolore mestruale come una norma. La rassegnazione alla sofferenza può ritardare la diagnosi di questa patologia fino a tre volte, con oltre il 60% delle ragazze che soffrono di dolori mestruali che potrebbero già essere affette da endometriosi senza saperlo. Questo articolo esplora la gravità della situazione, le cause della malattia e le opzioni di trattamento disponibili.
La rassegnazione al dolore: Un problema culturale
Il dolore mestruale è spesso minimizzato dalla società, portando molte giovani a credere che sia normale soffrire durante il ciclo. Gli specialisti di Negrar sottolineano che questo atteggiamento porta a conseguenze devastanti: le ragazze si trovano costrette a saltare la scuola, a prendere farmaci per alleviare il dolore e a rinunciare a sport e attività sociali. Inoltre, molte di loro non vengono credute dalle famiglie e non ricevono il supporto necessario dai medici. La ricerca mostra che il 64% delle giovani con dolore pelvico legato al ciclo mestruale potrebbe già avere l’endometriosi, ma vive in silenzio con questa condizione debilitante.
Uno studio condotto dall’University College di Londra e dall’Università di Birmingham ha rivelato che le ragazze con dolore mestruale cronico possono perdere in media 19 giorni di scuola all’anno. Questa situazione evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza e di un cambiamento culturale che permetta alle giovani di riconoscere e affrontare il dolore mestruale come un segnale di allerta, piuttosto che come un inconveniente da sopportare.
Comprendere l’endometriosi: Sintomi e diagnosi
L’endometriosi è una malattia complessa che colpisce circa 3 milioni di donne in Italia e oltre 150 milioni nel mondo. È caratterizzata dalla crescita anomala di tessuto simile all’endometrio al di fuori dell’utero, causando dolori intensi e, in alcuni casi, compromissione della fertilità. Il ritardo diagnostico è un problema significativo, che può arrivare fino a 7-10 anni. Marcello Ceccaroni, direttore del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’IRCCS Negrar, evidenzia come la rassegnazione al dolore possa aggravare la situazione, prolungando il tempo necessario per ricevere una diagnosi corretta e un trattamento adeguato.
La diagnosi tardiva non solo influisce sulla salute fisica delle donne, ma ha anche ripercussioni sulla loro salute mentale. La convivenza con il dolore cronico può portare a depressione e a una diminuzione della qualità della vita. È fondamentale che le donne riconoscano i sintomi e si rivolgano a specialisti per una valutazione accurata, evitando di sottovalutare il dolore mestruale come un problema normale.
Le opzioni di trattamento: Dalla terapia farmacologica alla chirurgia
Il trattamento dell’endometriosi può variare a seconda della gravità della malattia. Gli esperti di Negrar sottolineano che la terapia farmacologica rappresenta la prima linea di difesa, ma in alcuni casi, quando le terapie non sono efficaci e la malattia è avanzata, è necessario ricorrere alla chirurgia. Questa decisione può essere difficile, poiché gli interventi chirurgici possono comportare effetti collaterali e influenzare la qualità della vita delle pazienti.
Il “Negrar Method“, una tecnica chirurgica mininvasiva sviluppata presso l’IRCCS, ha rivoluzionato il trattamento dell’endometriosi. Questa metodologia consente di rimuovere il tessuto endometriale in modo efficace, preservando il maggior numero possibile di fibre nervose. Ciò riduce significativamente il rischio di complicazioni post-operatorie, migliorando notevolmente la qualità della vita delle pazienti.
Claudio Cracco, amministratore delegato dell’IRCCS, sottolinea l’importanza della ricerca e della formazione specialistica per migliorare le cure per l’endometriosi. Con oltre 1.300 interventi all’anno e un’attenzione particolare alla formazione internazionale, l’istituto si è affermato come un centro di riferimento per la cura di questa malattia, contribuendo a una maggiore consapevolezza e supporto per le donne affette da endometriosi.
La lotta contro l’endometriosi è una battaglia che richiede un cambiamento culturale e una maggiore attenzione alla salute delle donne. È fondamentale che le giovani donne non si sentano sole e che ricevano il supporto necessario per affrontare questa condizione.
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