Fedez e il suo “Battito”: un canto che sfida lo stigma della salute mentale

Il festival di Sanremo 2025 ha visto Fedez affrontare la depressione, promuovendo la normalizzazione delle malattie mentali e incoraggiando una maggiore accettazione sociale attraverso l’arte e la musica.
Fedez e il suo “Battito”: un canto che sfida lo stigma della salute mentale Fedez e il suo “Battito”: un canto che sfida lo stigma della salute mentale

Nel corso degli anni, la salute mentale è diventata un argomento di crescente rilevanza nella società contemporanea. Recentemente, il festival di Sanremo 2025 ha fornito un palcoscenico importante per la musica, e in particolare per Fedez, che ha utilizzato la sua piattaforma per parlare apertamente della depressione attraverso il suo brano “Battito”. Le parole di Liliana Dell’Osso, presidente della Società Italiana di Psichiatria, offrono una riflessione significativa sull’impatto culturale di tale messaggio.

L’importanza di parlare apertamente di disturbi mentali

Liliana Dell’Osso ha sottolineato come la scelta di Fedez di condividere le proprie esperienze di vita segnata dalla depressione rappresenti un passo avanti importante verso la riduzione dello stigma associato alle malattie mentali. La cantante, descrivendo il suo dialogo con la malattia, contribuisce a una normalizzazione necessaria e vitale nel trattamento di queste condizioni. Dell’Osso ha affermato: “Il fatto che un personaggio molto amato della cultura popolare non abbia timore di rivelare le proprie sofferenze è un significativo messaggio di incoraggiamento per molti”. Infatti, la visibilità di simili esperienze aiuta a promuovere una maggiore sensibilizzazione e accettazione attorno a temi spesso considerati tabu.

Artisti come portavoce delle sofferenze interiori

La storia della musica e dell’arte è costellata da artisti che hanno voluto esprimere le proprie difficoltà e vulnerabilità. Dell’Osso ha ribadito come “gli artisti abbiano dato forma e voce alle loro sofferenze interiori dall’alba dei tempi”. Le canzoni, il teatro, la letteratura: tutti questi media forniscono uno spazio per esplorare e affrontare le emozioni, creando connessioni profonde con il pubblico. La musica di Fedez, in questo contesto, non solo racconta una storia personale ma si fa carico di una narrazione collettiva, facendo sentire chi soffre meno isolato.

La relazione ambigua con i farmaci

Un altro punto cruciale toccato da Dell’Osso riguarda il rapporto ambiguo che molti hanno con i farmaci psichiatrici. Sebbene siano strumenti fondamentali per la gestione di vari disturbi mentali, la loro assunzione è spesso avvolta da dubbi e paure. La percezione negativa legata all’uso delle terapie farmacologiche deve essere affrontata per facilitare l’accesso alle cure. Una maggiore consapevolezza e un confronto aperto su questi temi permettono di guidare pazienti e famigliari verso scelte più informate e consapevoli.

Verso una maggiore accettazione sociale

La normalizzazione del disturbo psichiatrico è un obiettivo da perseguire a livello sociale, spiega la presidente della SIP. Quando la società abbraccia l’idea che le malattie mentali sono parte dell’esperienza umana, si crea un ambiente in cui le persone possono cercare aiuto senza paura di essere giudicate. La testimonianza di Fedez, quindi, non è solo una storia personale, ma suggerisce un cambiamento culturale verso una maggiore accettazione. L’espressività e il coraggio dimostrati dall’artista nel condividere il suo viaggio portano un messaggio di speranza e resilienza a tutti coloro che lottano contro il buio della depressione.