Grasso intramuscolare: nuovo indicatore di rischio per malattie cardiache

Uno studio del Brigham and Women’s Hospital di Boston, guidato da Viviany Taqueti, rivela che il grasso intramuscolare aumenta il rischio di malattie cardiache in pazienti senza coronaropatie.
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Grasso intramuscolare: nuovo indicatore di rischio per malattie cardiache - unita.tv

Negli ultimi anni, l’indice di massa corporea e la circonferenza della vita sono stati utilizzati come parametri per valutare il rischio di malattie cardiache, specialmente in soggetti in sovrappeso o obesi. Tuttavia, un recente studio ha messo in luce un ulteriore indicatore, meno evidente ma significativo: il grasso intramuscolare. Questa scoperta, frutto di una ricerca condotta presso il Brigham and Women’s Hospital di Boston, suggerisce che il grasso immagazzinato nei muscoli possa influenzare la salute cardiaca in modi finora poco considerati.

Grasso intramuscolare: un fattore di rischio sottovalutato

Il grasso intramuscolare è presente nella maggior parte dei muscoli del corpo umano, ma fino a poco tempo fa non era stato considerato un potenziale fattore di rischio per le malattie cardiache. I ricercatori del Cardiac Stress Laboratory, guidati da Viviany Taqueti, hanno avviato uno studio osservazionale su 669 pazienti che si erano recati al Brigham and Women’s Hospital per sintomi come dolori al petto e mancanza di respiro, senza evidenze di malattie coronariche ostruttive. Di questi pazienti, il 70% erano donne e il 30% uomini.

Durante lo studio, i partecipanti sono stati sottoposti a esami di tomografia computerizzata per analizzare la composizione corporea, in particolare la quantità e la distribuzione del grasso intramuscolare. I ricercatori hanno calcolato il rapporto tra il grasso intramuscolare e la massa muscolare totale, monitorando i pazienti per sei anni. I risultati hanno evidenziato che coloro che presentavano alti livelli di grasso intramuscolare avevano un rischio maggiore di sviluppare problemi cardiaci, indipendentemente dall’indice di massa corporea.

Risultati dello studio: correlazioni tra grasso intramuscolare e salute cardiaca

I dati raccolti hanno rivelato correlazioni significative tra il grasso intramuscolare e la salute dei vasi sanguigni. Per ogni incremento dell’1% della frazione di grasso muscolare, si è registrato un aumento del 2% del rischio di disfunzione microvascolare coronarica e un incremento del 7% del rischio di sviluppare malattie cardiache gravi. Questi risultati sono stati pubblicati sull’European Heart Journal e suggeriscono che il grasso intramuscolare possa avere un impatto diretto sulla salute cardiovascolare.

Viviany Taqueti ha sottolineato che il grasso intramuscolare, a differenza del grasso sottocutaneo, può contribuire a processi infiammatori e alterazioni nel metabolismo del glucosio, portando a condizioni come la resistenza all’insulina e la sindrome metabolica. Questi fattori possono danneggiare i vasi sanguigni, compresi quelli che irrorano il cuore, e compromettere la funzione cardiaca.

Prospettive future: il ruolo delle terapie e la necessità di ulteriori ricerche

Le scoperte emerse dallo studio di Taqueti potrebbero avere implicazioni importanti per la comprensione degli effetti delle terapie basate sull’incretina e degli agonisti del recettore GLP-1 sulla salute cardiaca. Tuttavia, rimangono molte incognite riguardo a come ridurre il rischio per le persone con alti livelli di grasso intramuscolare. Non è chiaro come i nuovi trattamenti per la perdita di peso possano influenzare il grasso nei muscoli rispetto ad altre aree del corpo e la salute del cuore.

La necessità di ulteriori ricerche è evidente, poiché comprendere meglio il ruolo del grasso intramuscolare nella salute cardiaca potrebbe portare a strategie più efficaci per la prevenzione e il trattamento delle malattie cardiovascolari. La comunità scientifica è ora chiamata a esplorare queste dinamiche per fornire risposte chiare e utili per la salute pubblica.