In Piemonte, oltre 500 pazienti all’anno potrebbero beneficiare di un’innovativa tecnica diagnostica: la biopsia liquida. Questo esame permette di ottenere informazioni cruciali sul tumore al seno metastatico, migliorando così le possibilità di trattamento personalizzato. Grazie ai recenti orientamenti regionali, la ricerca di laboratori appropriati e competenti è diventata una priorità per garantire standard adeguati di qualità e tempestività nei referti. L’iniziativa, promossa dal Tavolo multidisciplinare, rappresenta un passo avanti significativo nell’applicazione di tecnologie all’avanguardia per la cura dei malati oncologici.
La biopsia liquida: un’esame cruciale nel campo oncologico
La biopsia liquida è un test altamente innovativo che analizza il Dna tumorale circolante nel sangue del paziente. Non invasivo e facilmente ripetibile nel tempo, si propone come uno strumento efficiente per monitorare l’evoluzione della malattia e per identificare le “mutazioni bersaglio” che rappresentano obiettivi delle terapie mirate. Secondo Maria Scatolini, direttrice del Laboratorio di Oncologia molecolare della Fondazione Tempia di Biella, questo esame è attualmente un punto di riferimento nel trattamento non solo dei tumori al seno, ma anche di altre neoplasie prevalentemente diffuse in Italia.
Il tumore al seno metastatico colpisce attualmente più di 50mila donne in Italia, e la biopsia liquida si rivela particolarmente utile per identificare mutazioni a carico del gene Esr1, che possono portare a un aumento della resistenza ai farmaci ormonali. Grazie a queste indicazioni, i medici possono dirigere le pazienti verso terapie specifiche e più efficaci, aumentando le chance di successo.
Sviluppi recenti nella terapia ormonale per il carcinoma mammario
Un’importante novità nel trattamento delle pazienti con tumore al seno metastatico è l’emergere di un nuovo farmaco: l’elacestrant. Questo farmaco, come spiegato da Alessandra Gennari, direttore dell’Oncologia dell’Aou Maggiore della Carità di Novara, rappresenta una svolta per le donne che già rispondono positivamente alla terapia ormonale nella fase iniziale di trattamento. Questo trattamento orale, che deve essere assunto quotidianamente in monosomministrazione, mostra un notevole miglioramento nella sopravvivenza libera da progressione e beneficia di un profilo di sicurezza dignitoso.
Un altro aspetto cruciale è che l’elacestrant può ritardare l’uso della chemioterapia, un momento spesso temuto dalle pazienti a causa dei pesanti effetti collaterali associati. La biopsia liquida gioca quindi un ruolo fondamentale nel determinare quale paziente possa beneficiare maggiormente di questo tipo di terapia.
La necessità di standardizzare la diagnosi e il trattamento
Per garantire un accesso equo alla biopsia liquida a tutte le donne colpite da carcinoma mammario metastatico, occorre sviluppare un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale ben definito. Mario Airoldi, direttore di Oncologia medica 2 della Città della Salute e della Scienza di Torino, sottolinea l’importanza di unire le competenze di oncologi, anatomo-patologi e genetisti molecolari per creare un approccio globale e coordinato nella gestione della malattia. Un tale modello garantirà che le pazienti ricevano le migliori cure disponibili, riducendo nel contempo il rischio di diagnosi e trattamenti inadeguati.
Il ruolo di enti e associazioni nel supporto alle pazienti
Infine, Fulvia Pedani di Andos onlus nazionale evidenzia l’importanza di un processo che favorisca un trattamento mirato e sostenibile. Si tratta di un approccio che deve tenere conto delle reali necessità delle pazienti, comprendendo anche la formazione e l’informazione adeguata per affrontare il percorso terapeutico. Le associazioni del terzo settore, in collaborazione con le istituzioni sanitarie, possono rivestire un ruolo cruciale nel supporto alle donne che devono affrontare questa sfida.
Un impegno collettivo è dunque fondamentale affinché le innovazioni in campo oncologico possano tradursi in opportunità concrete per le pazienti, migliorando la loro qualità di vita e aumentando il tasso di successo delle terapie.