Ogni anno, in Italia, circa 10.000 bambini e adolescenti vengono colpiti da malattie reumatiche, tra cui l’artrite cronica. La mancanza di consapevolezza su queste patologie porta spesso a diagnosi tardive, con conseguenze significative per i piccoli pazienti e le loro famiglie. In occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche in età infantile e adolescenziale, che si celebra il 18 marzo, esperti del settore hanno evidenziato l’importanza di riconoscere i segnali d’allerta e di migliorare la sensibilizzazione su queste malattie.
Artrite e malattie reumatologiche: un problema sottovalutato
Le malattie reumatiche non colpiscono solo gli adulti, ma anche i più giovani. Antonella Celano, presidente dell’APMARR , ha sottolineato che la consapevolezza riguardo all’artrite nei bambini è ancora molto bassa. È fondamentale aumentare la conoscenza dell’artrite idiopatica giovanile e dei suoi effetti su bambini e famiglie. Questa forma di artrite è la più comune tra i giovani e può manifestarsi a qualsiasi età, anche se è rara nei bambini sotto i tre anni.
La scarsa informazione porta a diagnosi tardive, che possono aggravare la condizione dei pazienti. La sensibilizzazione nelle comunità è essenziale per sviluppare interventi adeguati e risorse che possano supportare i piccoli pazienti e i loro caregiver. La mancanza di conoscenza può portare a una sottovalutazione dei sintomi, rendendo ancora più difficile l’accesso a cure tempestive.
Campanelli d’allarme da non ignorare
L’artrite idiopatica giovanile può durare a lungo, ma non è necessariamente una condizione permanente. Secondo Fabrizio De Benedetti, direttore della Reumatologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e presidente della Società Italiana di Reumatologia Pediatrica, i sintomi principali includono rigidità articolare al risveglio e difficoltà di movimento, specialmente al mattino. Questi segnali possono essere facilmente trascurati, poiché il dolore non è sempre intenso. I genitori devono prestare attenzione a comportamenti come la zoppia o la difficoltà nel compiere azioni quotidiane, come aprire un barattolo.
Inoltre, altre malattie reumatologiche possono manifestarsi attraverso lesioni cutanee. È consigliabile che i genitori documentino queste lesioni con fotografie, in modo da fornire un quadro chiaro al pediatra e, se necessario, al reumatologo. È importante monitorare attentamente le condizioni di salute dei bambini, in particolare per quanto riguarda il volto, le mani e i piedi. La diagnosi avviene attraverso una visita specialistica, che include un’ecografia muscolo-scheletrica e analisi del sangue per valutare i livelli di infiammazione.
Garantire una vita normale ai piccoli pazienti
I bambini che sviluppano malattie reumatiche in età molto precoce possono affrontare difficoltà significative nell’apprendimento delle abilità motorie, come camminare. È cruciale che i genitori confrontino le capacità dei propri figli con quelle dei coetanei, per identificare eventuali ritardi nello sviluppo. Ad esempio, un bambino potrebbe evitare giochi come lo scivolo, poiché la scala risulta troppo impegnativa.
Il ritardo nella diagnosi può influenzare negativamente la qualità della vita dei piccoli pazienti. Tuttavia, grazie ai progressi nella medicina, in particolare con l’uso di farmaci biotecnologici, è possibile ottenere risultati positivi in tempi relativamente brevi. Alcuni bambini potrebbero dover continuare la terapia fino all’età adulta, ma con il giusto trattamento possono condurre una vita normale, partecipando anche ad attività sportive.
La transizione dalla pediatria all’età adulta
Un aspetto critico nella gestione delle malattie reumatiche è la transizione dalla pediatria alla medicina per adulti. La reumatologia per adulti comprende una vasta gamma di malattie, incluse quelle degenerative. È essenziale creare un collegamento tra i due ambiti, poiché le esigenze dei pazienti pediatrici sono diverse da quelle degli adulti. La mancanza di un percorso di transizione ben definito può portare a una perdita di continuità assistenziale, compromettendo il benessere dei giovani pazienti.
Fabrizio De Benedetti ha evidenziato la necessità di garantire che tutti i bambini in Italia possano accedere a cure reumatologiche pediatriche. Sebbene il paese abbia già fatto progressi rispetto ad altre nazioni, è fondamentale continuare a lavorare per migliorare il futuro dei piccoli pazienti e assicurare loro un’assistenza adeguata e continua.