Il Messico ha registrato il suo primo caso di influenza aviaria H5N1 in un essere umano, un evento che ha destato preoccupazione tra le autorità sanitarie e la popolazione. La paziente, una bambina di tre anni residente nello stato di Durango, è attualmente ricoverata in condizioni gravi. Il ministero della Salute ha confermato l’infezione nei giorni scorsi, sottolineando che non ci sono evidenze di trasmissione sostenuta da persona a persona e che il rischio per la salute pubblica rimane basso.
Dettagli sul caso e la situazione attuale
La bambina, che vive in un’area dove sono stati segnalati casi di H5N1 tra gli uccelli selvatici e il pollame, è stata ricoverata in ospedale a causa della gravità della sua condizione. Il ministero della Salute ha comunicato che, al momento, non ci sono segnali di una diffusione del virus tra la popolazione generale. Questo è un aspetto rassicurante, considerando che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il rischio di salute pubblica legato al virus come basso.
Le autorità sanitarie stanno monitorando attentamente la situazione, poiché il virus H5N1 è noto per la sua capacità di infettare gli esseri umani, ma finora i casi sono stati sporadici e limitati. La bambina è stata identificata come il primo caso umano nel paese, il che ha sollevato interrogativi sul potenziale di diffusione del virus e sulla necessità di misure preventive.
Rischi per i bambini e commenti degli esperti
Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all’Università del Salento, ha commentato la situazione, evidenziando che i bambini rappresentano un gruppo a maggior rischio in caso di infezione. Tuttavia, ha anche sottolineato che attualmente l’epidemia di influenza aviaria è confinata agli allevamenti, luoghi raramente frequentati dai più piccoli. Lopalco ha avvertito che, con l’aumento dei casi tra gli animali, è probabile che si verifichino ulteriori infezioni umane, ma ha rassicurato che il rischio di diffusione del virus tra gli esseri umani rimane contenuto.
L’esperto ha messo in guardia sul fatto che il passaggio ripetuto del virus tra animali e umani potrebbe aumentare le probabilità di selezione di un ceppo pandemico, cioè un virus che si adatta completamente all’uomo. Questo aspetto è cruciale per la salute pubblica e richiede un monitoraggio costante.
La posizione delle autorità sanitarie
Giovanni Rezza, professore straordinario di igiene e sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha fornito ulteriori chiarimenti sulla situazione. In un post su Facebook, ha confermato che i casi di H5N1 rimangono sporadici e che la trasmissione interumana è attualmente poco efficiente. Ha ribadito che la bambina è stata ricoverata in gravi condizioni e che la presenza del virus è stata riscontrata in uccelli selvatici nella zona.
Rezza ha sollevato interrogativi sulla virulenza dei ceppi virali che passano dagli uccelli agli esseri umani, suggerendo che potrebbero essere più pericolosi rispetto a quelli che circolano in altre specie, come i bovini negli Stati Uniti. Ha anche messo in evidenza che nei paesi con risorse limitate, come il Messico, potrebbero essere identificati solo i casi più gravi, il che rende difficile avere un quadro completo della situazione.
Le autorità sanitarie continueranno a monitorare la situazione con attenzione, mentre la comunità scientifica resta in allerta per eventuali sviluppi futuri.
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