Il Veneto dimostra un saldo favorevole nella mobilità sanitaria regionale, con un valore di 198,2 milioni di euro per l’anno 2022. Tuttavia, rispetto all’anno precedente, si registra una diminuzione di 29,9 milioni di euro. Questo dato è stato reso noto dall’ultimo report della Fondazione Gimbe, rivelando dinamiche significative nel settore della salute nella regione.
Analisi del saldo attivo della mobilità sanitaria
Il saldo della mobilità sanitaria nel Veneto è indicativo di un sistema sanitario capace di attrarre pazienti da altre regioni d’Italia. Nel 2022, i “crediti” derivanti dall’accoglienza di pazienti provenienti da fuori regione ammontano a 506.736.547 euro, collocando il Veneto in terza posizione nazionale. Questo valore dimostra come il sistema sanitario veneto sia accessibile e richiesto, un aspetto fondamentale per la sostenibilità e la reputazione del servizio pubblico di salute. D’altro canto, i “debiti”, ovvero il costo sostenuto per i pazienti che si recano altrove per cure, si attestano a 308.538.717 euro, posizionando la regione al settimo posto in Italia.
Nonostante il saldo attivo rimanga positivo, la riduzione rispetto all’anno precedente è un elemento di riflessione. Le cause possono essere molteplici, tra cui cambiamenti nelle politiche sanitarie o l’emergere di nuovi trend in materia di turisti della salute. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto insieme costituiscono il 94,1% del saldo attivo nazionale, evidenziando una concentrazione significativa della mobilità sanitaria nelle regioni del Nord Italia.
Rilevanza delle strutture private nel sistema sanitario
Un altro aspetto interessante emerso dal report riguarda il ruolo delle strutture sanitarie private. Nel Veneto, il 57,4% delle prestazioni sanitarie attive proviene da tali strutture, collocandosi al sesto posto tra le regioni italiane. La media nazionale si attesta al 54,4%, dimostrando come il Veneto si distingua per un’alta percentuale di erogazione dei servizi da parte del settore privato accreditato.
Questo dato è fondamentale per comprendere non solo la capacità attrattiva del sistema sanitario veneto, ma anche come le scelte dei residenti e dei pazienti da fuori regione possano influenzare la qualità e la varietà dei servizi offerti. Le strutture private, infatti, spesso rispondono a requisiti di specializzazione e rapidità, rendendole un’opzione preferita per molti pazienti.
La mobilità sanitaria, dunque, si conferma un settore cruciale nel panorama della salute veneta, sia per la sua valenza economica che per l’importanza strategica nel soddisfare le esigenze di cura della popolazione. Con questo contesto, è evidente che mantenere un equilibrio favorevole tra crediti e debiti nella mobilità sanitaria rappresenta una sfida continua per le istituzioni sanitarie regionali.