Preoccupante peggioramento del benessere psicologico secondo l’Istat: un focus sui giovani

La salute mentale in Italia è in crisi, con un deterioramento significativo tra i giovani, soprattutto le ragazze. È urgente intervenire per garantire supporto e politiche efficaci.
Preoccupante peggioramento del benessere psicologico secondo l'Istat: un focus sui giovani Preoccupante peggioramento del benessere psicologico secondo l'Istat: un focus sui giovani

Negli ultimi anni, la salute mentale in Italia ha subito un significativo deterioramento, con segnali che destano allerta, in particolare tra i giovani. L’ultimo rapporto dell’Istat, relativo all’indicatore di salute mentale, evidenzia un trend preoccupante, che afferma che a partire dal 2020, il benessere psicologico di questa fascia di età è in continua discesa. Le ragazze, in particolare, sembrano essere colpite maggiormente da questa crisi. L’Osservatorio di Salutequità ha posto l’accento su aspetti critici che necessitano di un intervento immediato, sottolineando l’urgenza di una riflessione profonda su questa tematica.

Crescente crisi del benessere psicologico tra i giovani

Il deterioramento della salute mentale, come segnalato nel rapporto BES 2024 dell’Istat, ha messo in luce un incremento dei disturbi psicologici tra le giovani generazioni. La pandemia da COVID-19 ha amplificato le fragilità preesistenti, creando un aumento dello stress, dell’ansia e della depressione tra gli adolescenti. Questo aspetto è diventato un tema centrale nel dibattito pubblico e politico, poiché mostra la necessità di un’attenzione maggiore e di azioni concrete.

La fragilità di alcuni gruppi, in special modo delle ragazze, invita a un’analisi dettagliata delle condizioni sociali, educative e familiari che influiscono sulla loro salute psicologica. Dati allarmanti mostrano che nonostante la crescente consapevolezza riguardo alla salute mentale, molti giovani non ricevono il supporto di cui necessitano. Le istituzioni devono agire e promuovere politiche di prevenzione e intervento, con l’obiettivo di offrire risorse appropriate e tempestive.

Piano nazionale d’azione per la salute mentale: ritardi e ostacoli

L’implementazione del Piano nazionale d’azione per la salute mentale ha mostrato notevoli ostacoli. Secondo quanto riportato, nel 2021, ben otto Regioni non avevano attuato oltre sei obiettivi programmatori, evidenziando così un quadro caratterizzato da inefficienze e mancanze. Le indicazioni relative ai Livelli essenziali di assistenza nel 2022 lo confermano: quattro Regioni hanno registrato risultati insufficienti in relazione agli indicatori core riguardanti le persone con disturbi mentali.

La difficoltà nella presa in carico dei pazienti emerge come uno dei problemi principali, con percentuali di re-ricoveri in Psichiatria che sollevano interrogativi sul funzionamento del sistema sanitario. La mancanza di indicatori adeguati in ambito neurologico fa supporre l’esigenza di una rivalutazione delle strategie attuali, affinché i diritti delle persone con disturbi mentali e neurologici siano realmente tutelati.

Verso una maggiore equità nell’assistenza sanitaria

Durante un evento dedicato alla salute mentale, svoltosi a Roma presso la Biblioteca della Camera dei deputati, Sabrina Nardi, consigliere nazionale di Salutequità, ha espresso la necessità di un intervento decisivo per garantire equità e accesso ai servizi sanitari. Assicurare una qualità dei servizi e un accesso equo alla prevenzione e alle cure rappresenta un passo fondamentale per affrontare questa crisi.

Nardi ha suggerito che è cruciale un cambiamento nella programmazione sanitaria, rendendola integrata e partecipe, affinché rispecchi le reali esigenze della popolazione. La creazione di iniziative sull’inclusione e la protezione dei diritti delle persone affette da disturbi mentali dovrebbe avere un carattere di urgenza, accompagnata da verifiche e controlli mirati. L’integrazione di indicatori specifici è essenziale per valutare l’efficacia delle politiche messe in atto.

Il tempo per agire è adesso. Le prossime scelte politiche devono essere guidate da una visione chiara e dalla volontà di risolvere una situazione che, se trascurata, può avere ripercussioni devastanti sulle generazioni future.