In Italia, il tumore al seno rappresenta una delle sfide più significative per la salute pubblica, con una donna su otto che, nel corso della vita, sviluppa questa malattia. Ogni anno, oltre 53.000 nuovi casi vengono diagnosticati, rendendo questa forma di cancro la più comune tra la popolazione femminile. La diagnosi precoce gioca un ruolo cruciale nella lotta contro il tumore al seno, e attualmente il 73% delle donne si sottopone a screening attraverso la mammografia. Recentemente, l’intelligenza artificiale si sta affermando come un valido alleato nella diagnosi, in grado di identificare anche le lesioni più piccole. Questi temi sono stati al centro del convegno nazionale “Evoluzione tecnologica e intelligenza artificiale in diagnostica senologica. Stato dell’arte e prospettive future”, tenutosi oggi a Roma presso l’ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola.
L’importanza della diagnosi precoce
La diagnosi precoce del tumore al seno è fondamentale per aumentare le possibilità di guarigione. Grazie agli screening regolari, le donne possono individuare la malattia in fase iniziale, quando le opzioni terapeutiche sono più efficaci. La mammografia, in particolare, è uno strumento chiave in questo processo. Tuttavia, nonostante i progressi, esiste ancora una significativa percentuale di donne che non si sottopone a questi esami. Secondo i dati, una donna su quattro tra i 50 e i 69 anni non ha effettuato una mammografia, né in modo spontaneo né attraverso programmi di screening organizzati. Questo dato evidenzia la necessità di campagne di sensibilizzazione per incoraggiare le donne a partecipare attivamente alla prevenzione.
L’innovazione dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il campo della diagnostica senologica. Durante il convegno, Ettore Squillaci, direttore dell’UOC di Diagnostica per immagini dell’ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola, ha sottolineato come i nuovi software siano già utilizzati in alcune strutture sanitarie italiane per migliorare la gestione dei dati diagnostici. Queste tecnologie avanzate possono essere integrate anche in mammografi già esistenti, consentendo una maggiore efficienza nell’analisi delle immagini. Entro tre anni, si prevede che queste innovazioni siano disponibili in tutti i centri oncologici di riferimento, grazie al supporto delle reti oncologiche regionali. L’obiettivo è di ampliare l’accesso a queste tecnologie per un numero sempre maggiore di pazienti, migliorando così le prospettive di diagnosi e trattamento.
I risultati della prevenzione e le sfide future
I tassi di sopravvivenza per il carcinoma mammario sono in costante aumento, grazie ai progressi nei trattamenti e nei programmi di prevenzione. Squillaci ha evidenziato che la combinazione di apparecchiature diagnostiche all’avanguardia e dell’intelligenza artificiale permette diagnosi più accurate e tempestive. La scoperta di tumori anche di piccole dimensioni è ora possibile, rendendo cruciale la prevenzione secondaria. Tuttavia, è fondamentale che il numero di donne che si sottopongono regolarmente a mammografia aumenti, altrimenti i benefici delle nuove tecnologie rischiano di essere vanificati. La guarigione dal cancro al seno è una possibilità concreta per oltre il 70% delle donne colpite, e la diagnosi precoce è essenziale per massimizzare le possibilità di successo.
Durante il convegno, sono stati previsti interventi di associazioni di pazienti e rappresentanti delle istituzioni, sottolineando l’importanza di un approccio integrato nella lotta contro il tumore al seno. La comunità medica continua a invitare tutte le donne a partecipare attivamente ai programmi di screening, per garantire una maggiore protezione contro questa malattia.