Donne e scienza: il divario di genere nelle discipline Stem in Italia e in Europa

La rappresentanza femminile nelle discipline Stem in Italia è insufficiente, con solo il 16,6% di laureate. Disparità di genere e territoriali richiedono azioni concrete per promuovere l’uguaglianza.
Donne e scienza: il divario di genere nelle discipline Stem in Italia e in Europa Donne e scienza: il divario di genere nelle discipline Stem in Italia e in Europa

La situazione delle donne scienziate in Italia presenta ancora forti disuguaglianze di genere. Le discipline Stem, che abbracciano Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, continuano a vedere una rappresentanza femminile insufficiente. A questo si aggiunge la possibilità di includere l’Arte, trasformando l’acronimo in Steam e promuovendo una visione interdisciplinare capace di unire mondi apparentemente distanti. Questi dati emergono dalle recenti dichiarazioni di Stefania Montemezzi, coordinatrice della Commissione Dei della Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica , in occasione del convegno “Sostenibilità in Radiologia. Ricerca, innovazione e responsabilità”, svoltosi a Roma per la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza.

La rappresentanza femminile nelle discipline Stem in Italia

Secondo i dati dell’Istat, solo il 23% dei giovani tra i 24 e i 35 anni ha conseguito una laurea nelle discipline Stem, con una netta divisione di genere. Infatti, tra gli uomini, la percentuale sale al 34%, mentre per le donne si attesta solo al 16,6%. Queste cifre mostrano un contrasto significativo e indicano come le donne siano ancora fortemente sottorappresentate in un settore chiave per il futuro del nostro Paese. Montemezzi evidenzia che la situazione italiana non è isolata, ma si inserisce in un contesto europeo che richiede attenzione.

Il divario di genere in Europa

Analizzando i dati forniti da Eurostat, emerge che in Europa la media è di circa 21 laureati Stem ogni 1.000 giovani tra i 20 e i 29 anni, con una rappresentanza femminile che si attesta solo al 14,9%. In contrapposizione, il dato maschile si attesta attorno al 27,9%. Questo divario è una costante in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, con l’Italia che si colloca a metà classifica in confronto agli altri Paesi. Si evidenziano non solo disparità nei tassi di laurea, ma anche un impatto diretto sui salari e le opportunità lavorative, contribuendo ad allargare il divario di genere già esistente.

Disparità territoriali: il divario tra Nord e Sud

Particolare è il fenomeno del divario di genere in ambito geografico. In Italia, le differenze non sono solo legate al sesso, ma anche alla posizione geografica. Al Nord, i numeri di donne laureate nelle discipline Stem sono significativamente più alti rispetto al Sud. Questo squilibrio non si limita all’istruzione, ma si riflette anche nelle opportunità lavorative, creando un ulteriore ostacolo alla parità di genere nel mondo scientifico. Montemezzi sottolinea che affrontare questi problemi richiede un impegno attivo e collaborativo da parte di tutti.

Iniziative per migliorare il gender gap nel settore scientifico

Stefania Montemezzi ha proposto diverse misure per ridurre il divario di genere nel campo Stem. Queste includono l’introduzione di modelli femminili di riferimento, l’aumento delle esperienze pratiche nelle scuole e un sistema di supporto più attivo da parte degli insegnanti e delle famiglie. Inoltre, è fondamentale che il mondo del lavoro garantisca un trattamento equo sia per uomini che per donne in questi settori.

Un impegno collettivo per il futuro

Un chiaro invito all’azione viene dal pensiero di Montemezzi: “C’è molto lavoro da fare per cambiare l’immagine della scienza come un dominio esclusivo maschile. La comunità scientifica deve riconoscere e valorizzare il contributo delle donne come attiviste di cambiamento nella società.” Questo approccio è fondamentale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030. Di notevole importanza è il progetto “Mind the Stem gap” promosso dalla Fondazione Bracco, che mira a facilitare l’accesso delle donne nelle discipline Stem, contribuendo a superare stereotipi di genere storicamente radicati.