Magdrive: il sistema di propulsione spaziale che utilizza detriti orbitali come combustibile

La startup britannica Magdrive sviluppa un innovativo sistema di propulsione spaziale che utilizza detriti in orbita come combustibile, con test previsti nel 2025 per migliorare l’efficienza e la sostenibilità delle missioni.
Magdrive: Il Sistema Di Propulsione Spaziale Che Utilizza Detriti Orbitali Come Combustibile Magdrive: Il Sistema Di Propulsione Spaziale Che Utilizza Detriti Orbitali Come Combustibile
Magdrive: il sistema di propulsione spaziale che utilizza detriti orbitali come combustibile - unita.tv

La startup britannica Magdrive sta rivoluzionando il settore della propulsione spaziale con un innovativo sistema progettato per utilizzare i detriti raccolti in orbita come combustibile. Questo approccio non solo promette di migliorare l’efficienza dei veicoli spaziali, ma offre anche una soluzione sostenibile per affrontare il crescente problema dei rifiuti spaziali. Con tre versioni del propulsore in fase di sviluppo, i test iniziali sono previsti per il 2025, aprendo la strada a una nuova era nell’esplorazione spaziale.

Il sistema di propulsione Magdrive: come funziona

Il sistema di propulsione sviluppato da Magdrive si basa sulla capacità di vaporizzare metalli solidi, come alluminio e rame, trasformandoli in plasma. Questo plasma viene poi accelerato a velocità estremamente elevate attraverso una camera magnetica ad alto campo, generando la spinta necessaria per il volo. La prima versione del propulsore, denominata Rogue, è già pronta per il suo primo test di volo, previsto nel secondo trimestre del 2025. A seguire, la versione Warlock sarà lanciata in orbita entro la fine dello stesso anno. Infine, la terza evoluzione, il SuperMagDrive, è attesa per il 2027.

Gli sviluppatori di Magdrive sottolineano che il loro sistema potrebbe rendere i veicoli spaziali dieci volte più manovrabili rispetto ai satelliti attuali, riducendo al contempo di dieci volte la massa dedicata alla propulsione. Questo rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui i veicoli spaziali possono operare, consentendo manovre più agili e una maggiore flessibilità nelle missioni spaziali.

L’importanza dei detriti spaziali

Attualmente, nello spazio orbitano oltre 10.000 tonnellate di detriti, tra cui satelliti dismessi e altri tipi di spazzatura spaziale. Con l’aumento previsto di lanci nei prossimi anni, la quantità di rottami in orbita è destinata a crescere ulteriormente. Utilizzare questi detriti come combustibile non solo affronta il problema dell’inquinamento spaziale, ma rappresenta anche un’opportunità per trasformare un problema in una risorsa. Mark Stokes, co-fondatore di Magdrive, ha affermato che questa innovazione potrebbe “spostare l’ago della bilancia nell’industria spaziale”, contribuendo a creare una vera e propria società spaziale.

L’idea di utilizzare risorse già presenti in orbita è un passo importante verso una nuova economia spaziale. Magdrive mira a chiudere il cerchio, permettendo ai veicoli spaziali di attingere a materiali già disponibili, riducendo così la necessità di portare propellente dalla Terra. Questo approccio non solo migliora l’efficienza, ma contribuisce anche a rendere l’esplorazione spaziale più sostenibile.

Prospettive future e sostenibilità

Il sistema di propulsione Magdrive non si limita a migliorare le prestazioni dei veicoli spaziali; rappresenta anche un significativo passo avanti verso un’esplorazione spaziale più sostenibile. Con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento da detriti spaziali, questa tecnologia potrebbe avere un impatto duraturo sull’industria. Gli sviluppatori di Magdrive sono entusiasti di essere all’avanguardia in questo settore, contribuendo a rendere lo spazio più pulito e accessibile.

Il futuro dell’esplorazione spaziale potrebbe essere caratterizzato da veicoli in grado di operare in modo più efficiente e responsabile. Con i test delle prime versioni del propulsore previsti per il 2025 e la continua evoluzione della tecnologia, Magdrive si propone di essere un attore chiave in questo cambiamento. La possibilità di utilizzare detriti spaziali come combustibile non solo offre nuove opportunità per le missioni spaziali, ma rappresenta anche una risposta concreta a una delle sfide più urgenti dell’era moderna.