Anteprima blindata per il remake di Biancaneve a Los Angeles: polemiche e assenze di giornalisti

L’anteprima del remake live-action di Biancaneve, diretto da Marc Webb, si è tenuta a Los Angeles il 15 marzo 2025, senza stampa e tra polemiche per le scelte di cast e rappresentazione.
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Anteprima blindata per il remake di Biancaneve a Los Angeles: polemiche e assenze di giornalisti - unita.tv

La recente anteprima del remake live-action di Biancaneve, diretto da Marc Webb, si è svolta a Los Angeles in un clima di grande riservatezza. L’evento, che ha avuto luogo sabato 15 marzo, ha visto l’assenza della stampa per evitare domande scomode, in un contesto già carico di polemiche. Il film, che arriverà nei cinema italiani il 20 marzo, ha suscitato un acceso dibattito sin dalla sua annunciazione, complicato ulteriormente dalle posizioni politiche delle due attrici protagoniste.

Un evento blindato e festoso

L’anteprima del film si è presentata come un evento festoso, con gadget a tema fiabesco e famiglie entusiaste. Tuttavia, la Disney ha scelto di non invitare i giornalisti, giustificando la decisione con la necessità di proteggere le due protagoniste, Rachel Zegler e Gal Gadot, dalle polemiche che le hanno circondate. Zegler, attrice colombiana nel ruolo di Biancaneve, e Gadot, israeliana nel ruolo della Regina Cattiva, hanno avuto un rapporto complicato, alimentato da divergenze politiche e sociali. La Disney ha descritto l’evento come un “celebrativo e adatto alle famiglie”, ma l’assenza della stampa ha sollevato interrogativi sulla reale natura dell’anteprima.

Polemiche sulla scelta della protagonista

La scelta di Rachel Zegler come Biancaneve ha scatenato un acceso dibattito sui social media. Molti utenti hanno contestato la decisione di scegliere un’attrice di origine latinoamericana per interpretare un personaggio descritto nel 1937 come “con pelle bianca come il latte”. Questo ha portato a una riflessione più ampia sulla necessità di adattare le favole classiche ai tempi moderni, in un contesto di crescente attenzione verso la diversità e l’inclusione. Zegler ha espresso opinioni forti riguardo alla storia originale, definendola “datata” e affermando che nel remake la protagonista non sarà salvata dal principe, ma si impegnerà a diventare una leader.

Scontri politici e sociali

Le divergenze tra le due attrici non si limitano alla scelta del cast, ma si estendono anche a questioni politiche. Rachel Zegler ha pubblicato su X commenti a sostegno della causa palestinese, mentre Gal Gadot ha difeso Israele, in particolare dopo gli eventi del 7 ottobre. Nonostante le tensioni, durante l’anteprima le due attrici si sono mostrate cordiali, ma il clima rimane teso, influenzato da eventi politici e sociali che hanno segnato gli ultimi anni.

Le ripercussioni delle elezioni presidenziali

Le elezioni presidenziali statunitensi del 2024 hanno ulteriormente complicato la situazione. Zegler ha espresso il suo disappunto sui social, affermando di essere “affranta” e sperando che gli elettori di Trump non trovassero mai pace. Dopo aver ricevuto critiche, ha successivamente chiesto scusa, ammettendo di aver lasciato che le sue emozioni prendessero il sopravvento. Questo clima di tensione ha reso difficile per il film godere di un’uscita serena.

Il caso dei nani e la woke culture

Un altro aspetto controverso del remake riguarda la rappresentazione dei sette nani. In un tentativo di modernizzare la storia, Disney ha deciso di utilizzare effetti speciali per rappresentare i nani come “creature fatate”, escludendo attori affetti da nanismo. Questa scelta ha suscitato critiche da parte di molti, che hanno sottolineato come sia stata negata loro un’opportunità di lavoro, evidenziando le complicazioni legate alla cosiddetta “woke culture”.

La nuova Biancaneve si trova così al centro di un dibattito che va oltre la semplice narrazione di una favola, coinvolgendo questioni di identità, rappresentanza e politica. In un contesto così complesso, la magia delle favole sembra essere messa a dura prova.