Bad Bunny: il debutto come modello nella campagna di Calvin Klein per la primavera-estate 2025

Bad Bunny debutta come modello per Calvin Klein nella campagna primavera-estate 2025, unendo moda e musica con il suo stile audace e la direzione del fotografo Mario Sorrenti.
Bad Bunny: Il Debutto Come Modello Nella Campagna Di Calvin Klein Per La Primavera-Estate 2025 Bad Bunny: Il Debutto Come Modello Nella Campagna Di Calvin Klein Per La Primavera-Estate 2025
Bad Bunny: il debutto come modello nella campagna di Calvin Klein per la primavera-estate 2025 - unita.tv

Bad Bunny, il celebre artista portoricano, ha intrapreso una nuova avventura nel mondo della moda, debuttando come modello per Calvin Klein nella campagna primavera-estate 2025. Conosciuto per il suo stile unico e il suo talento musicale, Bad Bunny ha conquistato il pubblico non solo con le sue canzoni, ma anche con la sua presenza scenica e il suo fascino. Questa nuova esperienza lo vede posare in intimo, un passo significativo nella sua carriera che unisce musica e moda.

Il successo musicale di Bad Bunny

Negli ultimi mesi, Bad Bunny ha dominato le classifiche musicali con il suo brano “Debí Tirar Más Fotos “, un successo globale che ha fatto il giro dei social media, in particolare su TikTok, dove migliaia di utenti hanno condiviso video ispirati alla sua canzone. La canzone non solo celebra la sua terra natale, Porto Rico, ma affronta anche temi di nostalgia e identità, evidenziando l’importanza delle proprie radici. Con un mix di ritmi coinvolgenti e testi significativi, Bad Bunny ha saputo conquistare il cuore di un vasto pubblico, consolidando la sua posizione nel panorama musicale latino.

Bad Bunny, il cui vero nome è Benito Antonio Martínez Ocasio, ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera, tra cui due Grammy Awards e quattro Latin Grammy. La sua discografia include collaborazioni con artisti di fama internazionale come Jennifer Lopez, J Balvin e Cardi B. Oltre alla musica, Bad Bunny ha anche intrapreso una carriera nel wrestling professionistico, partecipando a eventi della WWE, dimostrando così la sua versatilità e il suo talento in diversi ambiti.

Bad Bunny e il mondo della moda

Il debutto di Bad Bunny come modello per Calvin Klein rappresenta un connubio perfetto tra il suo stile audace e l’immagine del brand. La campagna, diretta dal noto fotografo Mario Sorrenti, mette in risalto l’underwear della linea Icon Cotton Stretch, esaltando il sex appeal dell’artista. Le immagini ritraggono Bad Bunny in pose suggestive, mentre balla sulle note della sua hit “EoO“, mostrando non solo il suo fisico ma anche la sua personalità vivace e carismatica.

La scelta di Bad Bunny come volto della campagna non è casuale. Il cantante ha già dimostrato di avere un forte impatto nel mondo della moda, attirando l’attenzione di stilisti e designer. La sua presenza alla sfilata di Calvin Klein lo scorso 7 febbraio, in occasione della presentazione della nuova collezione firmata dalla designer Veronica Leoni, ha anticipato questa collaborazione. Bad Bunny si unisce a una lista di celebrità che hanno posato per il brand, tra cui Jeremy Allen White e Justin Bieber, consolidando ulteriormente la sua immagine di icona di stile.

I tatuaggi e l’immagine di Bad Bunny

Un elemento distintivo delle immagini di Bad Bunny nella campagna è la visibilità dei suoi numerosi tatuaggi. Con circa trenta inchiostrazioni sul corpo, ognuna racconta una parte della sua storia personale. Tra i tatuaggi più significativi ci sono la data di nascita “1994“, due cavalli sul petto, una farfalla e un gatto nero sulla coscia, oltre al logo dei Pokémon. Questi simboli non solo arricchiscono la sua immagine, ma offrono anche uno sguardo intimo sulla sua vita e le sue passioni.

La campagna di Calvin Klein segna un nuovo capitolo nella carriera di Bad Bunny, che continua a sfidare le convenzioni e a ridefinire il concetto di mascolinità nel mondo della moda. Con il suo stile audace e la sua personalità carismatica, Bad Bunny si afferma come una nuova icona nel menswear, dimostrando che la moda può essere un’estensione della propria identità e della propria arte.