La nuova fiction “Costanza“, in onda su Rai 1 dal 30 marzo, offre uno sguardo originale sul Veneto, lontano dai cliché turistici. La storia segue Costanza Macallè, una paleopatologa siciliana creata dalla penna di Alessia Gazzola, e si sviluppa in una Verona che si distacca dall’immagine romantica tradizionale, presentando scorci autentici e luoghi ricchi di storia. La serie si propone di esplorare la città in modo diverso, portando alla luce castelli dimenticati, musei affascinanti e angoli poco conosciuti.
Verona: un volto inedito
Verona è il cuore pulsante della serie, ma non viene rappresentata attraverso i suoi simboli più noti. L’Arena, per esempio, appare solo in brevi sequenze, mentre il regista Fabrizio Costa ha scelto di focalizzarsi su location meno battute ma altrettanto suggestive. Questa decisione permette di scoprire una Verona intima, dove la storia e il romanticismo si intrecciano, trasformando la città in un personaggio a sé stante.
Nonostante l’assenza di alcune icone, la serie non perde la sua identità. Elementi caratteristici come il profilo di Castel San Pietro possono ancora essere intravisti, ma l’intento è chiaro: mostrare un volto alternativo della città, ricco di fascino e mistero. La scelta di location meno conosciute permette di valorizzare la bellezza autentica di Verona, invitando gli spettatori a scoprire angoli nascosti e storie dimenticate.
Il Castello di Montorio: un luogo di mistero
Il Castello di Montorio è uno dei luoghi chiave della serie. Situato sulle colline orientali di Verona, questo castello medievale, pur essendo in rovina, mantiene un fascino unico. Le sue pietre consumate dal tempo e le torri mozzate raccontano storie antiche, perfette per le indagini della protagonista. Qui, Costanza Macallè si imbatte in resti umani legati alla figura di Selvaggia di Staufen, una nobile del XIII secolo.
Questo castello diventa così un simbolo del legame tra passato e presente, mentre la paleopatologa esplora archivi e scavi archeologici. Le atmosfere misteriose del Castello di Montorio offrono un contesto ideale per le ricerche di Costanza, rendendo la storia ancora più avvincente e coinvolgente.
Luoghi suggestivi di Verona
Il Ponte di Pietra, l’unico ponte romano ancora esistente a Verona, è un altro luogo emblematico della serie. Questo ponte offre panorami incantevoli sull’Adige e diventa il palcoscenico di alcuni dei momenti più intensi della narrazione.
La serie non manca di esplorare anche il Museo degli Affreschi e la Tomba di Giulietta, luoghi meno noti ma ricchi di suggestione. Questi spazi, intrisi di atmosfere shakespeariane, contribuiscono a creare un ambiente che richiama la potenza delle storie d’amore senza cadere nei cliché.
Infine, l’Arsenale austriaco, una struttura militare ottocentesca, è stata trasformata in uno spazio culturale che offre un’ambientazione perfetta per le scene più operative della fiction. Le arcate in mattoni e i vasti cortili forniscono un contesto ideale per le interazioni tra i personaggi, lontano dal caos del centro storico.
Vicenza e Monselice: il Veneto da scoprire
Oltre a Verona, la serie porta gli spettatori a Vicenza, dove le riprese si sono svolte in Piazza Duomo e al Museo Diocesano. Questi luoghi storici, con le loro architetture palladiane, offrono un respiro unico alla narrazione, sottolineando l’aspetto accademico delle ricerche di Costanza Macallè.
Monselice, con il suo Castello della Rocca, rappresenta un’altra gemma del Veneto. Questo complesso monumentale ospita alcune delle scene più evocative della serie, mescolando passato e presente in un contesto che invita a riflettere sui misteri storici.
Roma: un’ambientazione sorprendente
Anche Roma gioca un ruolo nella serie, ma non come ci si aspetterebbe. Le scene interne, che includono laboratori scientifici e l’istituto dove lavora Costanza, sono state girate negli studi Videa di Roma. Qui, la troupe ha creato set specifici per ricreare ambienti adatti al mondo della paleopatologia, con microscopi e scheletri che prendono vita in un contesto di ricerca.
La combinazione di location veronesi e romane arricchisce la narrazione, rendendo il Veneto un protagonista silenzioso ma affascinante. Ogni puntata invita gli spettatori a scoprire questi luoghi, che, anche quando le luci del set si spengono, continuano a raccontare storie senza tempo.
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