Il film “Io Capitano“, diretto da Matteo Garrone, andrà in onda questa sera alle 21.30 su Rai 1. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, il film ha ricevuto una nomination agli Oscar 2024 come Miglior Film Internazionale. Ambientato tra Italia, Marocco e Senegal, “Io Capitano” racconta il difficile viaggio di due adolescenti africani in cerca di una vita migliore in Sicilia.
La trama di “Io Capitano”: il viaggio di Seydou e Moussa
La storia ruota attorno a Seydou e Moussa , due cugini senegalesi che partono da Dakar con il sogno di affermarsi nel mondo del rap. I ragazzi intraprendono un lungo e pericoloso viaggio attraverso il Mali, dove utilizzano un falso passaporto. Nonostante un incontro con la polizia che mette a rischio la loro libertà, riescono a evitare la detenzione grazie a un pagamento.
Una volta giunti in Niger, i due affrontano il deserto e si avvicinano ai confini libici, dove vengono arrestati e separati in diversi centri di detenzione. Seydou, dopo aver subito torture, riesce a ottenere la libertà offrendo il suo lavoro come muratore. Dopo aver guadagnato abbastanza per il viaggio, si dirige verso Tripoli, dove ritrova Moussa.
A Tripoli, i cugini incontrano Ahmed , un faccendiere che organizza le traversate nel Mediterraneo. Poiché non hanno i fondi necessari per pagare il viaggio, Seydou accetta di guidare la barca, ricevendo istruzioni da Ahmed. Nonostante le difficoltà, riescono a condurre i passeggeri in sicurezza verso la Sicilia, affrontando una delle traversate più pericolose del mondo.
“Io Capitano”: una narrazione tra realtà e fantasia
Il film di Matteo Garrone si distingue per la sua capacità di raccontare il viaggio dei migranti con un equilibrio tra dramma e leggerezza. Scritto da Garrone insieme a Massimo Gaudioso, Andrea Tagliaferri e Massimo Ceccherini, “Io Capitano” si presenta come una sorta di “fiaba nera“. La narrazione, pur non essendo documentaristica, offre uno sguardo profondo e toccante sulla vita dei protagonisti, mescolando elementi di realtà con sfumature oniriche.
Garrone utilizza un approccio di neo-realismo magico, che si manifesta in particolare nei momenti di maggiore tensione emotiva. La regia evita toni predicatori, permettendo allo spettatore di immedesimarsi nei personaggi e di vivere le loro esperienze. Il film affronta temi complessi senza cadere nell’ideologia, mantenendo un forte impatto emotivo.
Le storie reali di Kouassi Pli Adama Mamadou, Arnaud Zohin, Amara Fofana, Brhane Tareke e Siaka Doumbia hanno ispirato Garrone, che ha voluto rendere omaggio alle esperienze di chi ha affrontato viaggi simili a quelli dei protagonisti.
Il cast e la scoperta di Seydou Sarr
Per la realizzazione di “Io Capitano“, Matteo Garrone ha selezionato attori che potessero portare autenticità al racconto. Dopo numerosi casting in Africa, ha scelto Seydou Sarr e Moustapha Fall, entrambi di Dakar. Seydou, che all’epoca delle riprese aveva solo 17 anni e nessuna esperienza attoriale, e Moustapha, di 18 anni con un po’ di teatro alle spalle, sono stati accolti in Italia e ospitati dalla madre del regista a Fregene.
Seydou, grande appassionato di calcio, sogna di continuare a recitare e di vivere in Italia. In un’intervista ha dichiarato che considera Matteo come una figura paterna e che sta imparando l’italiano grazie a lui. La sua interpretazione in “Io Capitano” gli è valsa il Premio Marcello Mastroianni come miglior attore emergente al Festival di Venezia 2023. Recentemente, ha anche partecipato a un documentario sulla sua vita e ha recitato in un film africano intitolato “In-Out“.
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