La fiction di Rai1 “Costanza“, con protagonisti Miriam Dalmazio, Marco Rossetti e Giulia Arena, sta per giungere al termine. Ispirata ai romanzi di Alessia Gazzola, la serie racconta la vita di Costanza, una paleopatologa che si trasferisce in Veneto per un assegno di ricerca. Mentre si districa tra relazioni complicate, emerge la figura storica di Selvaggia di Staufen, figlia illegittima di Federico II di Svevia, la cui vita è segnata da eventi drammatici e misteriosi. Questo articolo esplora la vera storia di Selvaggia, confrontandola con la narrazione della fiction.
La trama di Costanza e il contesto storico
La trama di “Costanza” si sviluppa attorno alla protagonista, che, dopo aver vinto un assegno di ricerca, si trasferisce a Verona, dove vive il suo ex compagno Marco, padre della sua figlia Flora. Mentre Marco si prepara a sposare Federica, Costanza inizia una relazione con il collega Ludovico. Tuttavia, il fulcro della narrazione è il mistero che circonda Selvaggia di Staufen, la figlia illegittima di Federico II. Nella fiction, Selvaggia è presentata come una donna costretta a subire le violenze del marito Ezzelino III da Romano, mentre nella realtà la sua storia è molto più complessa e tragica.
La vita di Selvaggia di Staufen: tra verità e finzione
Selvaggia di Staufen, nella realtà storica, è una figura affascinante e drammatica. Nata nei primi anni del 1200, era figlia di Federico II di Svevia e di una donna di cui si conosce poco, se non che fosse una lontana parente di Bianca Lancia. Nonostante il suo status di figlia illegittima, Selvaggia godeva di un buon rapporto con il padre, che la considerava una delle sue preferite. Tuttavia, la sua vita subisce una svolta drammatica quando, a soli 13 anni, viene promessa in sposa a Ezzelino III da Romano, un uomo molto più grande di lei.
Il matrimonio, celebrato nel 1232, segna l’inizio di un’esistenza infelice per Selvaggia, che viene etichettata come “la nuora del diavolo”. Questa definizione deriva da una voce lanciata da Papa Alessandro IV, secondo cui la madre di Ezzelino avrebbe concepito il figlio con il diavolo stesso. La vita con Ezzelino si rivela insoddisfacente e, nonostante le aspettative, la coppia non ha figli. Biancofiore, che nella fiction è presentata come la figlia di Selvaggia, in realtà è la sorellastra di quest’ultima.
L’amore proibito e la tragica fine di Selvaggia
La vita di Selvaggia cambia quando si innamora di Lanfranco da Vicenza, un giovane nobile pugliese. Questo amore, però, si rivela fatale. La scoperta del tradimento da parte di Ezzelino porta a una serie di eventi drammatici. Secondo alcune fonti storiche, Selvaggia viene uccisa dal marito, mentre altre testimonianze suggeriscono che possa essere morta avvelenata, dopo aver ingerito un cibo destinato a Ezzelino, nel quale era stato inserito del veleno.
La morte di Selvaggia avviene a soli 20 anni, segnando la fine di una vita segnata da sofferenze e ingiustizie. La sua storia, purtroppo, è un riflesso delle difficoltà che molte donne dell’epoca affrontavano, costrette a vivere in un contesto di violenza e oppressione. La fiction di Rai1, pur prendendo spunto dalla sua vita, non riesce a catturare appieno la complessità e la tragicità della sua esistenza.
Riflessioni sulla rappresentazione di Selvaggia nella fiction
La figura di Selvaggia di Staufen, così come presentata nella serie “Costanza“, offre uno spunto per riflettere su come la storia possa essere reinterpretata e adattata per il pubblico contemporaneo. Mentre la fiction si concentra su dinamiche relazionali e conflitti personali, la vera storia di Selvaggia è intrisa di eventi storici e sociali che meritano di essere esplorati. La sua vita, segnata da amori impossibili e da un destino tragico, rappresenta un capitolo importante della storia medievale italiana, che continua a suscitare interesse e curiosità.
La narrazione di Selvaggia, quindi, non è solo una questione di intrattenimento, ma un’opportunità per comprendere meglio il passato e le sfide che le donne hanno affrontato nel corso della storia.
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