Ludivine Sagnier torna al cinema con François Ozon: il nuovo film “Sotto le foglie” esplora relazioni complesse

Ludivine Sagnier torna al cinema con “Sotto le foglie”, diretto da François Ozon, un film che esplora il complesso rapporto tra madre e figlia, presentato ai Rendez-vous del cinema francese a Roma.
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Ludivine Sagnier, nota attrice francese, torna sul grande schermo dopo oltre vent’anni di carriera con il film “Sotto le foglie“, diretto da François Ozon. Questo nuovo progetto, che affronta il delicato tema del rapporto tra madre e figlia, sarà presentato ai Rendez-vous del cinema francese a Roma. In uscita il 10 aprile per BIM, il film segna un ritorno significativo per Sagnier, che ha già collaborato con Ozon in tre occasioni all’inizio della sua carriera.

Un sorriso che racconta storie

Ludivine Sagnier si presenta ai giornalisti con un sorriso contagioso, dimostrando una padronanza della lingua italiana che rende le interviste più fluide e piacevoli. La sua esperienza in Italia, grazie a progetti come “The Young Pope” e “The New Pope” di Paolo Sorrentino, ha arricchito il suo bagaglio artistico. Ricorda con affetto le settimane trascorse a Roma, immersa nella bellezza di Villa Medici, e il contrasto con le riprese a Venezia, dove il clima grigio ha influenzato il suo personaggio. Sagnier esprime il desiderio di recitare in italiano in futuro, segno della sua crescente affinità con il nostro paese.

Il ritorno con François Ozon

Sotto le foglie” rappresenta un’importante tappa nella carriera di Sagnier, che riunisce le forze con François Ozon dopo un lungo intervallo. I due avevano collaborato in tre film di successo: “Gocce d’acqua su pietre roventi“, “8 donne e un mistero” e “Swimming Pool“. Sagnier riflette su come, dopo quelle intense esperienze, fosse giunto il momento di prendere strade diverse. Ora, con il nuovo film, l’attrice interpreta Valérie, un personaggio complesso che inizialmente suscita poca empatia. La sua storia, caratterizzata da un’infanzia difficile e da traumi irrisolti, si sviluppa nel corso della narrazione, permettendo al pubblico di comprendere le sue fragilità.

La trama di “Sotto le foglie”

Il film racconta la vita di Michelle, interpretata da Hélène Vincent, che trascorre la sua pensione in un tranquillo villaggio della Borgogna. La sua routine viene sconvolta dall’arrivo della figlia Valérie e del nipote. Un evento drammatico si verifica quando Valérie consuma funghi velenosi raccolti dalla madre, mentre Vincent, il figlio di Marie-Claude, porta ulteriori complicazioni. Il film esplora le dinamiche familiari e il tema del perdono, mettendo in luce come ogni personaggio affronti i propri traumi in modi diversi.

Rappresentazione femminile e ruoli anziani

Ludivine Sagnier sottolinea l’importanza di rappresentare donne anziane sul grande schermo, un aspetto che Ozon ha voluto enfatizzare nel suo lavoro. La scelta di avere come protagoniste due donne di età avanzata è un atto significativo, che riflette un cambiamento nella narrazione cinematografica. Sagnier osserva che, sebbene ci siano più opportunità per attrici mature, spesso i loro ruoli sono limitati a stereotipi. La presenza di Hélène Vincent, con il suo volto segnato dalle esperienze di vita, rappresenta una nuova visione della femminilità e della saggezza.

La sinergia creativa con Ozon

Il legame tra Sagnier e Ozon è profondo e consolidato. La loro quarta collaborazione, dopo venti anni, dimostra la continuità di un rapporto professionale fruttuoso. Sagnier apprezza l’approccio di Ozon, che non si limita a dirigere, ma è attivamente coinvolto in ogni aspetto della produzione. Questo consente una maggiore sinergia tra il regista e gli attori, creando un ambiente di lavoro stimolante. Nel film, Sagnier ha trovato particolare gioia nell’interpretare il suo personaggio nella seconda parte, dove emerge una dolcezza inaspettata.

Sotto le foglie” si presenta come un’opera contemplativa, che invita a riflettere sul passare del tempo e sulle relazioni familiari. Ozon, noto per la sua prolificità, ha scelto di dedicarsi a una narrazione più profonda e riflessiva, in contrasto con il ritmo frenetico delle sue produzioni precedenti. La volontà di non fornire chiavi psicologiche ai personaggi permette al pubblico di interpretare liberamente le emozioni e le dinamiche della storia, rendendo l’esperienza cinematografica ancora più coinvolgente.

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