Maria Cristina Maccà: il mondo del cinema e il ricordo di Fantozzi

Maria Cristina Maccà, attrice vicentina di Grumolo delle Abbadesse, critica il cinema contemporaneo e desidera tornare sul grande schermo, mentre trova conforto nel teatro e nelle sue radici artistiche.
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Maria Cristina Maccà: il mondo del cinema e il ricordo di Fantozzi - unita.tv

Maria Cristina Maccà, attrice vicentina nota per il suo ruolo nel film “Fantozzi – Il ritorno”, del 1996, condivide le sue riflessioni sul cambiamento del panorama cinematografico attuale. La sua carriera, che si estende per oltre quarant’anni, è caratterizzata da collaborazioni con registi di fama e da un amore profondo per il teatro. In questa intervista, Maccà esprime la sua preoccupazione per l’evoluzione del settore e la mancanza di meritocrazia, rivelando anche il suo desiderio di tornare a lavorare nel cinema.

L’inizio della carriera di Maria Cristina Maccà

Maria Cristina Maccà, classe 1967, è originaria di Grumolo delle Abbadesse, un piccolo comune in provincia di Vicenza. La sua passione per la recitazione è sbocciata in giovane età, quando ha iniziato a recitare in una compagnia teatrale amatoriale chiamata “La Baracca”, sotto la direzione di Renato Stanisci. Nonostante non fosse una compagnia di professionisti, Maccà ricorda con affetto i bellissimi spettacoli messi in scena, tra cui “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello. A vent’anni, la giovane attrice si trasferì a Roma per partecipare al concorso dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvia d’Amico, affrontando l’audizione con un misto di entusiasmo e scetticismo. La sua sorpresa fu grande quando venne accettata, dando inizio a una carriera che l’avrebbe vista protagonista in oltre quaranta film.

Nel corso degli anni, Maccà ha lavorato con registi di grande prestigio, come Mario Monicelli, Pupi Avati e Roberto Benigni. La sua versatilità le ha permesso di interpretare ruoli diversi, sia al cinema che a teatro. Tuttavia, nonostante il suo talento e la sua esperienza, l’attrice non appare sul grande schermo da tempo, un fatto che la preoccupa e la rattrista.

L’esperienza sul set di Fantozzi

Il provino per “Fantozzi – Il ritorno” rappresenta un momento significativo nella carriera di Maccà. Nonostante non avesse mai visto i film precedenti della saga, l’attrice fu contattata per sostituire Plinio Fernando, che interpretava il personaggio di Mariangela. Maria Pia Rocco, assistente alla regia, le propose di partecipare e, dopo un provino con il regista Neri Parenti, Maccà si ritrovò a lavorare accanto a nomi illustri come Paolo Villaggio e Milena Vukotic. L’attrice ricorda con affetto l’atmosfera sul set, descrivendo Villaggio come una persona gentile e premurosa, contrariamente a quanto avesse sentito dire in precedenza. La sua interpretazione in questo film è rimasta impressa nella memoria del pubblico, tanto che ancora oggi molti la riconoscono per quel ruolo.

Le sfide del cinema contemporaneo

Maria Cristina Maccà esprime una forte critica nei confronti del sistema cinematografico attuale, definendolo “degenere”. Secondo lei, la preparazione di un film è diventata eccessivamente complessa, con un numero crescente di figure coinvolte nel processo, come i casting director, che non sempre comprendono le visioni artistiche dei registi. L’attrice lamenta anche l’uso dei self tape per i provini, una pratica che non le si addice, poiché preferisce l’interazione diretta sul set. Maccà sottolinea che la qualità delle produzioni ne risente e invita i colleghi attori a unirsi per rivendicare un cambiamento.

Il teatro come rifugio

Nonostante le difficoltà nel mondo del cinema, Maccà trova conforto nel teatro, che continua ad amare profondamente. Recentemente ha partecipato a uno spettacolo di Sofocle, “Trachinie”, diretto da Walter Pagliaro. L’attrice ha tentato di portare la produzione a Vicenza, contattando i direttori artistici del Teatro Olimpico, ma senza ricevere risposta. Questa mancanza di comunicazione la frustra, poiché crede fermamente che il pubblico meriti di vedere produzioni di qualità. Maccà critica anche il livello di alcune produzioni teatrali attuali, evidenziando come spesso manchi la chiarezza nelle storie raccontate.

Riflessioni sul futuro del cinema e del teatro

Guardando al futuro, Maria Cristina Maccà desidera ardentemente tornare a lavorare nel cinema, ma è consapevole delle difficoltà che affrontano molti attori. La sua esperienza nel doppiaggio le consente di continuare a lavorare nel settore, ma la preoccupazione per le nuove generazioni di attori è palpabile. Maccà si chiede quali opportunità ci siano per i giovani che escono dalle accademie di recitazione, sottolineando che il sistema attuale non premia il talento e la dedizione. La sua riflessione finale è un richiamo alla necessità di un cambiamento, affinché il mondo del cinema possa tornare a valorizzare le eccellenze artistiche, come accadeva in passato.