Michele Placido e Giancarlo De Cataldo celebrano vent’anni di “Romanzo criminale” al Bif&st

Michele Placido e Giancarlo De Cataldo commemorano il ventesimo anniversario di “Romanzo criminale” al Bif&st, riflettendo sull’eredità del film e l’importanza dei suoi personaggi nella narrazione.
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Un evento significativo ha avuto luogo al Bif&st, dove Michele Placido e Giancarlo De Cataldo hanno commemorato il ventesimo anniversario dell’uscita di “Romanzo criminale”. Questa pellicola, che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama cinematografico italiano, ha dato vita a una discussione profonda e commovente, con Placido visibilmente emozionato mentre condivideva i suoi ricordi legati al film e ai suoi attori.

Un film che ha segnato un’epoca

“Romanzo criminale”, uscito nel 2005 e ispirato all’omonimo romanzo di De Cataldo, racconta le gesta della banda della Magliana, un’organizzazione criminale che ha operato a Roma, intrecciando i suoi affari con Cosa Nostra, la camorra e la ‘ndrangheta. La pellicola ha ricevuto riconoscimenti importanti, tra cui otto David di Donatello e cinque Nastri d’argento, e ha rappresentato un cambio di paradigma narrativo nel cinema italiano. De Cataldo ha descritto il film come un punto di svolta, sottolineando come abbia influenzato il modo di raccontare storie di criminalità in Italia.

Il racconto di De Cataldo sulla prima visione del film è affascinante: ricorda di essersi trovato in una sala privata della Warner Bros, dove, al calar delle luci, ha avvertito una sensazione di irrealtà, come se fosse entrato in una dimensione parallela. Questo momento ha segnato l’inizio di una nuova era per il cinema italiano, in cui le storie di criminalità sono state raccontate con una profondità e una complessità senza precedenti.

L’importanza dei personaggi

Uno degli aspetti più discussi durante l’incontro è stato il valore dei personaggi all’interno della narrazione. De Cataldo ha rivelato di aver inizialmente considerato la sua opera come un romanzo storico, ma ha presto compreso che la vera forza risiedeva nei personaggi stessi. La sua riflessione sul Libanese, uno dei protagonisti, ha rivelato un errore di valutazione che ha avuto un impatto significativo sulla trama. Placido ha concordato, affermando che la storia di De Cataldo è intrisa di umanità, rendendo difficile non rimanere coinvolti.

Entrambi hanno riconosciuto che “Romanzo criminale” ha affrontato sfide nel suo percorso, ma hanno espresso la convinzione che il film sarà rivalutato nel tempo. Placido ha condiviso il suo attuale stato di felicità, sottolineando che, nonostante le difficoltà, il film ha lasciato un’eredità duratura.

La Roma degli anni Settanta

Le vicende narrate in “Romanzo criminale” sono ambientate nella Roma degli anni Settanta, un periodo caratterizzato da un mix di arte e criminalità. Placido e De Cataldo hanno vissuto in prima persona quegli anni, descrivendo una città in fermento, dove artisti e delinquenti si muovevano fianco a fianco. De Cataldo ha sottolineato come la narrazione di Roma sia stata influenzata da chi non era originario della città, un tema ricorrente nella letteratura e nella poesia italiana.

Placido ha evidenziato l’importanza della luce caravaggesca nel film, suggerendo che la ricchezza visiva e narrativa del film è stata influenzata dall’arte di Caravaggio, che ha trovato espressione nei vicoli di Roma. Questa connessione tra arte e narrazione ha contribuito a creare un’atmosfera unica, che ha reso “Romanzo criminale” un’opera memorabile.

Differenze tra romanzo e film

L’adattamento cinematografico ha comportato diverse modifiche rispetto al romanzo originale. Placido ha voluto inserire sequenze di apertura e chiusura che conferiscono al film una dimensione emotiva più profonda, legata ai personaggi e alle loro storie. De Cataldo ha riflettuto su come i padri debbano, a un certo punto, lasciare andare i figli, un tema centrale nella narrazione.

Il dialogo tra il romanzo e il film ha portato a una reinterpretazione della storia, con Placido che ha saputo portare la narrazione in una direzione che ha reso il film ancora più incisivo. De Cataldo ha descritto il processo di adattamento come una “scommessa”, in cui il tradimento virtuoso della storia originale ha dato vita a una nuova visione.

I personaggi femminili nel film

“Romanzo criminale” non è solo una cronaca di uomini e criminalità; i personaggi femminili giocano un ruolo fondamentale nella trama. Patrizia, interpretata da Anna Mouglalis, e Roberta, interpretata da Jasmine Trinca, sono figure chiave che arricchiscono la narrazione. De Cataldo ha raccontato come la prima versione del romanzo fosse priva di figure femminili significative, ma la richiesta dell’editore di includere elementi di giustizia ha portato alla creazione di storie di amore e conflitto.

La figura di Patrizia, divisa tra il Dandi e Scialoia, rappresenta il conflitto tra malavita e giustizia, rendendo il personaggio emblematico della complessità della vita a Roma. De Cataldo ha rivelato che la storia di Patrizia è ispirata a eventi reali, aggiungendo un ulteriore strato di profondità alla narrazione.

L’incontro tra Michele Placido e Giancarlo De Cataldo ha offerto uno sguardo affascinante su un’opera che ha segnato la storia del cinema italiano, rivelando non solo il processo creativo dietro “Romanzo criminale”, ma anche l’impatto duraturo che ha avuto sulla cultura e sulla società italiana.

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