Rai presenta Gerri: la nuova fiction poliziesca che esplora il lato oscuro della società

La nuova serie poliziesca “Gerri”, con Giulio Beranek nel ruolo del protagonista Gregorio Esposito, esplora temi complessi e drammatici in Puglia, promettendo un’intensa introspezione e storie di crimine.
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La Rai si prepara a lanciare una nuova serie poliziesca intitolata Gerri, che promette di catturare l’attenzione del pubblico dopo il successo de L’ispettore Coliandro. Questa nuova produzione non si limita a raccontare storie di crimine, ma si addentra in tematiche complesse e drammatiche, ispirandosi ai romanzi di Giorgia Lepore. Con un protagonista che porta con sé un passato difficile e una personalità fuori dagli schemi, Gerri si preannuncia come un’opera ricca di tensione e introspezione. La serie andrà in onda in prima serata tra aprile e maggio, e punta a conquistare gli spettatori affezionati a trame forti e personaggi complessi.

La storia di Gregorio Esposito: un protagonista tormentato

Al centro della narrazione troviamo Gregorio Esposito, noto come Gerri, un trentenne napoletano con origini rom e una vita segnata da esperienze traumatiche. Abbandonato da piccolo, Gerri è cresciuto in una casa famiglia di Napoli, sotto la guida di un prete e di una suora laica. Questo passato difficile ha forgiato il suo carattere, rendendolo un uomo solitario ma dotato di una sensibilità unica, capace di percepire la verità oltre le apparenze. Gerri si presenta come un personaggio duro e provocatorio, ma sotto la sua facciata cinica si cela un’intelligenza acuta e una profonda empatia.

Dopo anni di servizio, Gerri viene trasferito in Puglia, dove si trova ad affrontare casi complessi e inquietanti. La serie non si tira indietro nell’affrontare tematiche delicate come infanticidi, sparizioni e violenze domestiche, trattandole con la giusta sensibilità senza edulcorazioni. Ogni episodio rappresenta un passo verso la ricostruzione della verità, ma è anche un viaggio nel passato del protagonista, che cerca di confrontarsi con le sue origini e le cicatrici che porta dentro di sé. La narrazione si arricchisce di sfumature, rendendo Gerri molto più di una semplice fiction investigativa.

Un cast di talento e dinamiche intriganti

Il ruolo di Gerri è interpretato da Giulio Beranek, attore noto per le sue performance intense in serie come Un passo dal cielo e Rocco Schiavone. Accanto a lui, Lea Coen interpreta una giovane viceispettore, un personaggio determinato e razionale che inizialmente fatica a tollerare i modi spigolosi di Gerri. Tra i due si sviluppa una tensione palpabile, caratterizzata da scontri e provocazioni, ma anche da un’attrazione che entrambi tentano di ignorare.

Il commissario Marinetti, figura paterna e superiore di Gerri, è interpretato da un volto noto della serialità italiana, che aggiunge profondità alla narrazione. Una delle sorprese del cast è la presenza di Valentina Romani, famosa per il suo ruolo di Naditza in Mare Fuori. In Gerri, l’attrice abbandona il suo personaggio ribelle per interpretare un ruolo nuovo e intenso, segnando una possibile svolta nella sua carriera.

La direzione artistica e il contesto sociale

Gerri è diretta da Giuseppe Bonito e scritta da Sofia Assirelli e Donatella Diamanti, con la produzione di Cattleya in collaborazione con Rai Fiction. Queste due realtà sono sinonimo di qualità e attenzione ai dettagli, garantendo un’estetica cinematografica di alto livello. La fotografia della serie si propone di catturare le luci e le ombre della Puglia, in particolare della città di Trani, che offre uno sfondo autentico e suggestivo. Qui, la bellezza dei luoghi si intreccia con storie di sofferenza e marginalità, creando un contesto ricco di significato.

Gerri si distingue per la sua capacità di affrontare temi sociali spesso trascurati dalla televisione generalista. Non si limita a raccontare crimini, ma esplora le storie personali dei protagonisti, mettendo in luce ferite profonde e questioni di identità e marginalità. Ogni indagine diventa così un riflesso di una società complessa, in cui le vittime non sono solo numeri e i carnefici non sempre sono mostri. La serie si propone di offrire uno sguardo critico e profondo sulla realtà, rendendo Gerri un’opera da seguire con attenzione.

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