Gianbattista Baronchelli, ex ciclista professionista, è noto per aver messo in difficoltà il leggendario Eddy Merckx durante il Giro d’Italia del 1975. Oggi, a 71 anni, vive una vita serena ad Arzago d’Adda, in provincia di Bergamo, dove si dedica alla famiglia e alla sua passione per le biciclette. La sua storia è un viaggio tra ricordi di competizioni e una nuova vita all’insegna della fede e della tranquillità.
Un passato da protagonista nel ciclismo
Nel 1975, Gianbattista Baronchelli si trovò a pochi secondi dalla vittoria del Giro d’Italia, perdendo il titolo per soli 12 secondi a favore di Eddy Merckx, il “Cannibale” del ciclismo. Quella competizione rimane un ricordo vivo per Baronchelli, che racconta di un episodio di tensione tra lui e Merckx: “Ci venne quasi alle mani, ma Gianni Gimondi, che era presente, fece da paciere”. Questi momenti di rivalità e competizione hanno segnato la carriera di Baronchelli, rendendolo uno dei ciclisti più memorabili della sua epoca.
La sua carriera è stata costellata di successi e sfide, ma il ricordo di quel Giro rimane un punto cruciale della sua vita. “Sbagliai io, persi il Giro per 12 secondi“, riflette Baronchelli, mostrando una certa serenità nel ricordare un evento che avrebbe potuto cambiare il corso della sua carriera. La sua passione per il ciclismo non si è mai affievolita, e anche se ha chiuso il suo negozio di biciclette sei anni fa, continua a coltivare l’amore per la meccanica e il mondo delle due ruote.
La vita tranquilla ad Arzago d’Adda
Oggi, Gianbattista Baronchelli vive ad Arzago d’Adda, un comune dove la bellezza della campagna bergamasca si fonde con quella cremonese. Qui, Baronchelli trascorre le sue giornate tra passeggiate nei campi e momenti di svago con i suoi quattro nipotini, descritti da lui come “impegnativi quanto una tappa dolomitica, ma mi tengono giovane”. La vita familiare è diventata una parte fondamentale della sua esistenza, e il legame con i nipoti rappresenta una fonte di gioia e vitalità.
La sua routine quotidiana include anche visite alla chiesa, un aspetto che ha acquisito un significato particolare dopo la morte di sua madre. “Ho riscoperto la fede”, afferma Baronchelli, sottolineando come la spiritualità lo abbia aiutato a diventare un uomo migliore. Questo nuovo approccio alla vita ha contribuito a dare un senso di pace e soddisfazione, permettendogli di riflettere su un passato ricco di esperienze e sfide.
Riflessioni su un ciclismo che non c’è più
Gianbattista Baronchelli non è solo un ex ciclista, ma anche un testimone di un’epoca che ha visto il ciclismo trasformarsi radicalmente. Le sue storie sono piene di aneddoti che rivelano un mondo di competizione e passione, un ciclismo che oggi sembra distante. “Non c’è più la stessa atmosfera”, commenta Baronchelli, riflettendo su come le dinamiche delle competizioni siano cambiate nel corso degli anni.
La sua voce è quella di un uomo che ha vissuto il ciclismo in un periodo d’oro, e i suoi ricordi offrono uno spaccato di un’epoca in cui la fatica e la determinazione erano al centro di ogni corsa. Baronchelli, con il suo carattere loquace e la sua passione per il ciclismo, continua a mantenere viva la memoria di uno sport che ha segnato la sua vita e quella di molti altri.