Zlatan Ibrahimovic continua a mancare all’appello a Milanello, sollevando interrogativi sul suo futuro e sul nuovo assetto dirigenziale del club rossonero. Con la stagione in corso che volge al termine, il Milan si prepara a ristrutturare la propria organizzazione, sia sul campo che a livello dirigenziale. Le recenti assenze di Ibrahimovic, unite ai cambiamenti in atto all’interno della società, pongono interrogativi su come il club affronterà il mercato e la prossima stagione.
Assenze e cambiamenti in atto
Nella mattinata di ieri, Zlatan Ibrahimovic non si è presentato a Milanello, un’assenza che si protrae da tre settimane. Il Senior Advisor di RedBird non era presente nemmeno alla vigilia della partita contro il Como, costretto a seguire l’incontro da casa a causa di un’influenza. Con la sua guarigione, la sua continua assenza potrebbe essere interpretata come un segnale di cambiamenti più profondi all’interno del club.
L’amministratore delegato, Furlani, ha recentemente effettuato un viaggio negli Stati Uniti, il quale ha contribuito a ridefinire i ruoli dirigenziali. Furlani assumerà un ruolo più attivo nella gestione della società, prendendo decisioni chiave in tutte le aree, compresa quella sportiva. Questo nuovo assetto ha già portato a una revisione della strategia per la scelta del nuovo direttore sportivo, un compito che inizialmente era stato condiviso tra Ibrahimovic e Cardinale. La nomina del nuovo ds sarà fondamentale per stabilire le linee guida per la prossima stagione.
La ricerca del nuovo direttore sportivo
Con l’avvicinarsi della fine della stagione, il Milan si trova a dover pianificare il futuro. La scelta del nuovo direttore sportivo è cruciale e dovrà essere effettuata con attenzione. I candidati italiani, come Paratici, Tare e D’Amico, sono in pole position per il ruolo, grazie alla loro esperienza nel campionato italiano e nella gestione di spogliatoi. Sebbene non siano esclusi candidati stranieri, le probabilità di una loro nomina sembrano ridotte rispetto a quelle dei colleghi con una solida esperienza in Serie A.
Il nuovo ds avrà un ruolo determinante nelle decisioni future, collaborando con Furlani e Moncada. È fondamentale che il nuovo direttore sportivo non solo conosca il mercato, ma abbia anche una visione chiara per costruire una squadra competitiva. L’allenatore, che dovrà essere italiano e con un passato vincente, dovrà guidare il gruppo in modo autorevole, evitando le incertezze che hanno caratterizzato l’inizio della stagione con Fonseca.
Un occhio al mercato italiano
Il Milan sta rivedendo le proprie strategie di mercato, con l’intenzione di dare maggiore spazio ai giocatori italiani. Negli ultimi due mercati, il club ha ingaggiato un solo giocatore italiano, Sottil, in prestito dalla Fiorentina. Tuttavia, per la prossima estate, si prevede un cambiamento di rotta, con l’obiettivo di rafforzare l’identità della squadra e rispettare le normative UEFA.
Un nome che sta guadagnando attenzione è quello di Pietro Comuzzo, difensore convocato anche da Spalletti in Nazionale. Sebbene il Milan abbia altre priorità, la possibilità di investire su Comuzzo è concreta, rappresentando un passo verso una maggiore integrazione di talenti italiani nella rosa. Questo approccio non solo mira a migliorare la qualità della squadra, ma anche a garantire un futuro più solido in ambito europeo, specialmente se il Milan dovesse qualificarsi per le competizioni UEFA nella stagione 2025-2026.
Con il mercato che si avvicina, le prossime settimane saranno decisive per delineare il futuro del Milan, sia in termini di giocatori che di struttura dirigenziale.
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