L’italia ospiterà la ‘Unity Euro Cup’ 2026: un passo verso l’inclusione sociale attraverso il calcio

La UEFA assegna all’Italia la ‘Unity Euro Cup’ 2026, un torneo calcistico che promuove l’inclusione sociale tra rifugiati e comunità locali, sostenuto dalla FIGC e dall’Alto Commissariato ONU.
L'italia ospiterà la 'Unity Euro Cup' 2026: un passo verso l'inclusione sociale attraverso il calcio L'italia ospiterà la 'Unity Euro Cup' 2026: un passo verso l'inclusione sociale attraverso il calcio

La UEFA ha ufficializzato l’assegnazione all’Italia dell’edizione 2026 della ‘Unity Euro Cup’, un torneo che si svolgerà presso il centro tecnico di Coverciano. Questo evento, realizzato in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati , ha come finalità principale la promozione dell’inclusione sociale attraverso il calcio. La competizione offre un’opportunità per riunire rifugiati e giocatori delle comunità locali, creando un contesto di scambio e integrazione.

Il significato della ‘Unity Euro Cup’

La ‘Unity Euro Cup’ non è solo un torneo calcistico, ma rappresenta un progetto con un forte messaggio sociale. Attraverso il calcio, che è uno sport amato e praticato da milioni di persone nel mondo, si mira a costruire legami tra rifugiati e residenti. L’edizione del 2024 ha visto la partecipazione di 16 squadre, coinvolgendo rappresentative nazionali come Armenia, Belgio, Francia, Germania e Spagna, oltre a un team composto da rifugiati ucraini provenienti da diverse nazioni europee. L’inclusione di queste squadre testimonia l’intento di unire culture e storie diverse, lavorando insieme per obiettivi comuni.

La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha sempre sostenuto questo progetto, partecipando a tutte le edizioni precedenti, a Nyon e Francoforte, dimostrando il suo commitment nell’utilizzare il calcio come strumento di integrazione e supporto per i rifugiati. Questo allineamento con la Policy 6 della Strategia di Sostenibilità UEFA mette in luce l’importanza del tema, non solo per il mondo calcistico, ma anche per la società in generale.

L’impegno della FIGC e le dichiarazioni di Gravina

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha espresso il suo entusiasmo per l’opportunità di ospitare la ‘Unity Euro Cup’ in Italia. Le sue parole, “Siamo orgogliosi di poter organizzare in Italia la ‘Unity Euro Cup’”, evidenziano il riconoscimento da parte della UEFA del lavoro svolto dalla federazione italiana. Gravina ha sottolineato come questo rappresenti un’opportunità per valorizzare il tema dell’inclusione, un pilastro fondamentale della Strategia di Sostenibilità 2030 della FIGC.

Secondo il presidente, il calcio ha la capacità di trasformarsi in uno strumento efficace per favorire una società più accogliente. L’intento è quello di promuovere una maggiore consapevolezza sociale e un’integrazione vincente, generando un ambiente dove tutti possano sentirsi parte della comunità. Questi esempi di coinvolgimento dimostrano come, attraverso il calcio, si possano affrontare e migliorare le criticità legate all’inclusione sociale.

Le edizioni future della ‘Unity Euro Cup’

In occasione di un recente webinar promosso dalla UEFA riguardo il sostegno ai rifugiati, sono state annunciate anche le edizioni future del torneo. I centri tecnici federali dei Paesi Bassi e della Spagna ospiteranno rispettivamente le edizioni del 2025 e del 2027. Questa continua evoluzione della ‘Unity Euro Cup’ non solo consolida il torneo come un appuntamento fisso per la solidarietà e l’inclusione, ma stimola anche altre nazioni a prendere parte a iniziative simili.

Tale sviluppo è emblematico dell’impatto crescente del calcio come veicolo di messaggi positivi e come piattaforma per la costruzione di ponti umani. Grazie all’impegno collettivo, il calcio può divenire un potente alleato nella lotta per i diritti dei rifugiati e nella promozione dell’integrazione nei contesti sportivi e sociali. La scelta dell’Italia come paese ospitante per il prossimo evento è un chiaro segnale della volontà di procedere in questa direzione, contribuendo a un futuro più inclusivo e solidale.