Weston McKennie: il pilastro della Juventus nelle ultime 14 partite di Serie A

Weston McKennie, centrocampista della Juventus, si afferma come titolare inamovibile dopo un inizio difficile, dimostrando versatilitĂ  e adattamento ai ruoli richiesti dall’allenatore Thiago Motta.
Weston McKennie: il pilastro della Juventus nelle ultime 14 partite di Serie A Weston McKennie: il pilastro della Juventus nelle ultime 14 partite di Serie A
Weston McKennie: il pilastro della Juventus nelle ultime 14 partite di Serie A - unita.tv

Weston McKennie si è affermato come un giocatore fondamentale per la Juventus, partecipando da titolare a tutte le ultime 14 partite di Serie A. La sua versatilità e capacità di adattamento ai vari ruoli richiesti dall’allenatore Thiago Motta lo hanno reso imprescindibile per la squadra, nonostante un inizio di stagione complicato. Questo articolo esplora il percorso di McKennie e il suo impatto sulla squadra bianconera.

Un inizio di stagione difficile

La stagione di Weston McKennie è iniziata in modo inaspettato, con il giocatore statunitense escluso dalla rosa a causa di un mancato accordo per il rinnovo del contratto. Tuttavia, a partire da metà dicembre, la sua situazione è cambiata radicalmente. Con la panchina di Federico Gatti durante la partita contro la Fiorentina, McKennie è diventato l’unico bianconero a scendere in campo da titolare in tutte le ultime 14 partite di campionato. La sua capacità di adattarsi a diverse posizioni, tra cui terzino destro, mediano e trequartista, ha dimostrato quanto sia prezioso per la squadra.

Il prototipo del giocatore di Thiago Motta

Thiago Motta, allenatore della Juventus, ha portato in squadra un approccio di gioco che combina elementi posizionali e relazionali. McKennie si è rivelato il giocatore ideale per questo stile, grazie alla sua mobilità e alla capacità di non dare riferimenti fissi agli avversari. La sua attitudine a ruotare tra diverse posizioni in campo è stata fondamentale per implementare la filosofia di gioco dell’allenatore. Con cinque gol all’attivo, McKennie è diventato il quarto marcatore della Juventus e il migliore nel suo ruolo, dimostrando di sapersi inserire con efficacia in area di rigore.

La duttilità come chiave del successo

Uno degli aspetti più impressionanti del gioco di McKennie è la sua duttilità. Sebbene non eccella in un’unica zona del campo, riesce a disimpegnarsi bene in vari ruoli. Quando Motta ha avuto bisogno di un incursore, McKennie è stato schierato come trequartista. In situazioni in cui la squadra necessitava di rinforzi sulla fascia destra o sinistra, è stato impiegato come terzino. Anche in assenza di un centravanti, come nelle trasferte contro il Milan e l’Atalanta, McKennie ha ricoperto il ruolo di falso nove, collaborando con Koopmeiners. Questa capacità di adattamento ha reso McKennie un “jolly” prezioso per la Juventus, spiegando così la sua presenza costante in campo.

Un futuro promettente

Con l’andamento attuale della stagione e il ruolo centrale che McKennie ha assunto, il futuro sembra luminoso per il centrocampista americano. La sua evoluzione da giocatore escluso dalla rosa a titolare inamovibile è un chiaro segno della sua resilienza e della fiducia che l’allenatore ripone in lui. La Juventus, in un momento di transizione, può contare su McKennie come un elemento chiave per affrontare le sfide future. La sua capacità di adattarsi e contribuire in vari ruoli sarà fondamentale per il proseguimento della stagione e per il raggiungimento degli obiettivi della squadra.