Il cervello umano è un organo straordinario, capace di apprendere e adattarsi per tutta la vita. Questo fenomeno, noto come plasticità, permette di acquisire nuove conoscenze e rielaborare informazioni in modo continuo. Barbara Gallavotti, scrittrice e divulgatrice scientifica, ha discusso di queste tematiche durante un evento a Londra, presso l’Istituto Italiano di Cultura. L’incontro, parte del Festival Libro Possibile, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti e ha rappresentato un’importante occasione per esplorare il rapporto tra l’intelligenza umana e quella artificiale.
Il concetto di intelligenza artificiale
Gallavotti ha approfondito le origini dell’intelligenza artificiale, risalenti al 1956, anno in cui un gruppo di scienziati si riunì alla Conferenza di Darmouth per discutere le potenzialità di questa nuova disciplina. Nonostante il termine “intelligenza” possa suggerire una similitudine con l’intelligenza umana, la divulgatrice ha chiarito che l’AI è fondamentalmente composta da algoritmi e programmi informatici che operano sulla base della probabilità. Questi sistemi generano frasi e narrazioni seguendo schemi statistici, senza alcuna comprensione del significato. Citando un matematico inglese, Gallavotti ha affermato che l’AI può eseguire compiti complessi, ma non può comprendere il contesto in cui opera.
L’autrice ha sottolineato che, nonostante questa limitazione, l’intelligenza artificiale rappresenta uno strumento di grande valore per l’umanità. Può svolgere compiti che il cervello umano non è in grado di affrontare, come eseguire calcoli complessi o analizzare dettagli minuziosi in immagini complesse. Tuttavia, è fondamentale che l’AI venga utilizzata come supporto e non come sostituto delle capacità umane.
L’importanza del controllo umano nell’AI
Gallavotti ha messo in evidenza un aspetto cruciale: la tecnologia, sebbene potente, può indurre a una certa pigrizia intellettuale. È essenziale mantenere un controllo sull’uso degli strumenti tecnologici e continuare a esercitare la propria mente. A tal proposito, ha citato uno studio recente che ha esaminato le conseguenze di un processo di apprendimento errato per l’intelligenza artificiale. In questo caso, il programma è stato alimentato con dati non accuratamente selezionati, portando a risultati inaspettati e potenzialmente pericolosi. Quando i ricercatori hanno chiesto al software di suggerire compagni per una cena piacevole, la risposta è stata sorprendente: nomi storici come Goebbels e Himmler, noti per le loro capacità comunicative, ma inaccettabili in un contesto sociale.
Questo esempio illustra chiaramente come l’intelligenza artificiale non possa operare senza la supervisione umana. Gallavotti ha ribadito che, sebbene l’AI sia uno strumento potente, non è in grado di discernere tra bene e male. Pertanto, è fondamentale stabilire normative etiche per governare il suo utilizzo e prevenire risposte dannose.
Le prospettive future dell’intelligenza artificiale
Guardando al futuro, Gallavotti ha delineato le potenziali applicazioni dell’intelligenza artificiale in vari settori, tra cui la medicina, la fisica e l’apprendimento delle lingue. Ha evidenziato come l’AI possa analizzare enormi volumi di dati e scoprire correlazioni che sfuggirebbero all’analisi umana. Un esempio significativo è rappresentato dalla previsione di Geoffrey Hinton, uno dei pionieri dell’AI, che nel 2015 dichiarò che i radiologi sarebbero stati sostituiti da software avanzati entro cinque anni. Tuttavia, a distanza di dieci anni, i radiologi continuano a essere una figura fondamentale nel processo diagnostico, poiché la responsabilità delle diagnosi deve rimanere in capo all’essere umano.
Infine, Gallavotti ha sottolineato la necessità per l’Europa di non rimanere indietro nella corsa all’innovazione tecnologica. Attualmente, gli Stati Uniti sono in testa, seguiti dalla Cina, mentre l’Europa ha già introdotto normative in materia di intelligenza artificiale. Tuttavia, se non si sviluppano le tecnologie necessarie, l’Europa rischia di essere soggetta alle regole stabilite da altri attori globali.