L’intelligenza artificiale è diventata un tema centrale nel dibattito contemporaneo, specialmente tra i giovani. Un recente studio condotto da Skuola.net in collaborazione con ELIS ha rivelato le opinioni di 2.500 studenti delle scuole superiori riguardo all’IA, evidenziando una combinazione di curiosità e preoccupazione per il futuro professionale. I dati raccolti offrono uno spaccato interessante su come questa tecnologia stia influenzando le aspettative e le necessità formative delle nuove generazioni.
La richiesta di una nuova materia scolastica
Dalla ricerca emerge che oltre il 60% degli studenti esprime timori riguardo al proprio futuro lavorativo a causa dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. In risposta a queste preoccupazioni, ben otto studenti su dieci si dichiarano favorevoli all’inserimento dell’IA come materia scolastica. Questo desiderio riflette la consapevolezza che nel prossimo futuro, le competenze digitali non saranno più un’opzione, ma una necessità imprescindibile.
La richiesta di una formazione specifica sull’IA è sostenuta da un forte consenso, con il 41% degli intervistati che auspica che questa materia diventi obbligatoria, mentre il 40% preferirebbe mantenerla facoltativa. Solo una ristretta minoranza ritiene che l’intelligenza artificiale debba rimanere esclusa dai programmi scolastici. Questo forte impulso verso l’integrazione dell’IA nell’educazione è alimentato non solo dalla paura di rimanere indietro, ma anche dalla crescente familiarità dei giovani con questi strumenti tecnologici.
Percezione dell’intelligenza artificiale tra i giovani
La ricerca ha rivelato che oltre la metà degli studenti utilizza regolarmente piattaforme di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, per supportare le proprie attività scolastiche e quotidiane. Circa il 50% degli intervistati considera l’IA un valido assistente, capace di chiarire dubbi, suggerire strategie di apprendimento e persino simulare interrogazioni. Un altro terzo del campione la utilizza per migliorare i propri elaborati e ottimizzare il metodo di studio.
L’uso dell’intelligenza artificiale non si limita all’ambito scolastico. Molti studenti la impiegano anche per ricerche personali , per ricevere consigli pratici e per creare contenuti digitali, come immagini e video . Tuttavia, nonostante la frequente interazione con questi strumenti, solo il 29% degli studenti ha seguito corsi o tutorial per apprendere come sfruttare al meglio le potenzialità dell’IA. Questo dato rimane pressoché invariato rispetto agli anni precedenti, evidenziando una mancanza di formazione strutturata.
Il divario tra utilizzo e formazione sull’intelligenza artificiale
Il contrasto tra l’uso quotidiano dell’intelligenza artificiale e la formazione ricevuta è significativo. Solo un studente su dieci ha avuto l’opportunità di esplorare le potenzialità dell’IA con il supporto degli insegnanti. Molti hanno affrontato l’argomento in modo sporadico, mentre la maggior parte degli studenti non ha ricevuto un’educazione adeguata su questo tema cruciale. Questo scenario spiega l’urgenza con cui gli studenti richiedono l’inserimento dell’intelligenza artificiale nei programmi scolastici.
Le aspettative della Generazione Zeta riguardo al digitale sono elevate. La società ha il compito di rispondere a queste esigenze con una visione e un’ambizione che possano preparare i giovani a un futuro in cui l’intelligenza artificiale giocherà un ruolo sempre più centrale. La sfida è quella di colmare il divario tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e la preparazione fornita dalle scuole, affinché i giovani possano affrontare con successo le sfide del domani.
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