La ricerca di un mutuo rappresenta una tappa fondamentale per chi desidera acquistare una casa. Tuttavia, la mancanza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato può rendere questo processo più complicato. Alessandro Carlini, esperto di settore e ex consulente di Immobiliare.it, offre spunti utili su come affrontare questa situazione e ottenere un prestito bancario anche in assenza di un contratto stabile.
La stabilità lavorativa e il mutuo
Le banche tendono a privilegiare i richiedenti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, poiché questo garantisce una maggiore stabilità reddituale. Un lavoratore autonomo o un dipendente con contratto a termine presenta un profilo di rischio più elevato per gli istituti di credito. In generale, la sicurezza di un reddito costante riduce le preoccupazioni delle banche riguardo alla capacità di rimborso del prestito. Pertanto, chi non ha un contratto fisso potrebbe dover affrontare un processo di approvazione più rigoroso.
Ottenere un mutuo con partita IVA
Per i lavoratori autonomi, la situazione è complessa ma non impossibile. Le banche esaminano attentamente la dichiarazione dei redditi e il fatturato dell’attività. Un imprenditore con una partita IVA attiva da tempo e con un fatturato in crescita ha maggiori possibilità di ottenere un mutuo. Tuttavia, anche chi ha aperto da poco può avere delle chance, a patto di dimostrare la stabilità dei propri clienti e di presentare documentazione che attesti le entrate mensili o annuali.
Lavoratori part-time e contratti a tempo determinato
I dipendenti con contratto part-time si trovano in una posizione svantaggiata rispetto a chi lavora a tempo pieno. Questo perché il salario inferiore rende difficile dimostrare la capacità di far fronte a un mutuo. Le banche, infatti, sono più riluttanti a concedere prestiti a chi ha un reddito instabile. La situazione è simile per i lavoratori con contratti a termine, che devono affrontare ulteriori ostacoli nel dimostrare la loro affidabilità creditizia.
Contratti di apprendistato e Co.Co.Co
I lavoratori in apprendistato possono ottenere un mutuo, ma solo se riescono a dimostrare che ci sono buone probabilità di assunzione a tempo indeterminato al termine del periodo di formazione. In questo caso, una lettera di intenti da parte del datore di lavoro può rivelarsi utile. Al contrario, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa presentano maggiori difficoltà. Anche in questo caso, è necessario dimostrare un reddito costante per convincere le banche a concedere il prestito.
L’importanza di un garante
Un’opzione da considerare per chi non ha un contratto a tempo indeterminato è quella di inserire un garante nella richiesta di mutuo. Questo garante, di solito un familiare stretto, deve avere un reddito stabile e una buona situazione finanziaria. La presenza di un garante può ridurre il rischio percepito dalle banche e aumentare le possibilità di approvazione del mutuo.
Ottenere un mutuo senza un contratto di lavoro a tempo indeterminato è possibile, ma richiede una preparazione adeguata e la presentazione di documentazione che attesti la propria situazione finanziaria. Con le giuste strategie, anche chi si trova in una posizione lavorativa meno stabile può avvicinarsi al sogno di possedere una casa.