Alireza Beiranvand, calciatore iraniano, ha vissuto una vita che sembra uscita da un romanzo. La sua storia inizia in un contesto di difficoltà economiche e sociali, ma grazie alla determinazione e alla passione per il calcio, è riuscito a raggiungere traguardi inimmaginabili. Dalla fuga da casa a soli 15 anni, al suo incontro con la leggenda del calcio Ali Daei, fino a diventare un portiere di fama internazionale, Beiranvand è un esempio di resilienza e speranza.
Le origini umili di Alireza Beiranvand
Nato nella provincia di Lorestan, in Iran, Alireza Beiranvand ha trascorso la sua infanzia in una piccola valle montuosa, dove la vita era segnata dalla tradizione pastorale della sua famiglia. Crescendo in un ambiente di povertà, ha dovuto affrontare numerose sfide, ma ha sempre mantenuto vivo il sogno di diventare calciatore. Il calcio, per lui, era una passione che si manifestava nei momenti di svago, mentre il lavoro nei campi e la cura degli animali occupavano la maggior parte del suo tempo. Durante la sua giovinezza, ha anche praticato il Paran, un gioco tradizionale iraniano, che ha contribuito a sviluppare le sue abilità fisiche.
La sua vita ha subito una svolta quando, trasferitosi a Sarabias, ha iniziato a giocare a calcio in modo più serio. Inizialmente schierato come attaccante, la sua carriera ha preso una nuova direzione a causa di un infortunio del portiere titolare, che lo ha costretto a indossare i guanti e a difendere la porta. Da quel momento, Beiranvand ha capito che il suo futuro era nel ruolo di portiere.
La fuga verso Teheran
A soli 15 anni, Alireza si è trovato di fronte a una scelta difficile. Suo padre, un uomo dedito al lavoro nei campi, non sosteneva il sogno del figlio di diventare calciatore. Questo ha portato Beiranvand a prendere una decisione audace: lasciare la sua casa e cercare fortuna a Teheran. Con uno zaino sulle spalle, ha intrapreso un viaggio verso la capitale, dove sperava di farsi notare e realizzare il suo sogno.
La vita a Teheran non è stata facile. Per sbarcare il lunario, ha svolto diversi lavori, tra cui lavavetri in un autolavaggio e pizzaiolo. Nonostante le difficoltà, Beiranvand ha continuato a cercare opportunità nel mondo del calcio. Ha anche trovato lavoro come sarto, sfruttando le sue abilità manuali, ma il suo vero obiettivo rimaneva quello di diventare un calciatore professionista. Per questo, trascorreva le sue notti dormendo sotto i ponti e le sue giornate a cercare osservatori nei centri sportivi.
L’incontro che cambia tutto
La vita di Alireza ha preso una piega inaspettata quando, durante uno dei suoi giri per Teheran, ha incontrato un allenatore di una squadra locale. Questo incontro gli ha offerto l’opportunità di partecipare a un provino, ma il costo di 200mila toman, circa 43 euro, era fuori dalla sua portata. Nonostante ciò, Beiranvand non si è lasciato abbattere e ha continuato a cercare la sua occasione.
La sua perseveranza è stata premiata quando un allenatore del Naft Teheran ha notato il suo talento e gli ha offerto la possibilità di allenarsi con la seconda squadra. Questa opportunità ha segnato l’inizio di una nuova fase nella sua carriera. Beiranvand ha dimostrato di avere le qualità necessarie per emergere nel calcio professionistico, e il suo talento è stato ulteriormente riconosciuto quando ha incontrato Ali Daei, una leggenda del calcio iraniano, nell’autolavaggio dove lavorava. Questo incontro ha rappresentato un momento cruciale per il giovane calciatore.
Il record mondiale e la carriera internazionale
Dopo anni di duro lavoro e sacrifici, Alireza Beiranvand ha finalmente trovato il suo posto nel mondo del calcio. Dopo aver trascorso quattro anni al Naft Teheran, ha firmato con il Persepolis, dove ha continuato a brillare. La sua carriera ha preso una svolta decisiva quando è diventato il portiere titolare della nazionale iraniana nel 2016. Due anni dopo, durante il Mondiale 2018 in Russia, ha parato un rigore a Cristiano Ronaldo, un momento che ha segnato la sua carriera e ha catturato l’attenzione del mondo intero.
Oltre a questo straordinario intervento, Beiranvand ha anche stabilito un record mondiale per il rilancio più lungo, con una distanza di 61,26 metri, un traguardo che lo ha portato a entrare nel Guinness dei primati. Oggi, a 32 anni, continua a difendere i pali del Tractor, mantenendo viva la sua passione per il calcio e ispirando molti giovani a seguire i propri sogni, indipendentemente dalle avversità. La sua storia è un esempio di come la determinazione e la resilienza possano portare a risultati straordinari.